Jannik Sinner attende sempre la decisione definitiva della Wada riguardo il suo caso di doping ma intanto deve incassare la temuta conferma
Un durissimo colpo per tutti i tifosi del campione azzurro, attuale numero uno del mondo e favorito alle Nitto ATP Finals di Torino. Per l’altoatesino c’è il rischio di doversi fermare per uno o due anni se la richiesta dell’organizzazione mondiale anti doping verrà accettata.
Sinner si sta preparando per giocare da grande protagonista l’ultimo appuntamento della stagione 2024 (oltre alla fase finale della Coppa Davis a Malaga). In un anno ricchissimo di soddisfazioni per il tennista altoatesino (7 titoli vinti, di cui 2 Slam) manca davvero solo la ciliegina sulla torta. Il suo stato di forma attuale è iniziato proprio nell’appuntamento con le Finals di Torino nel 2023, quando ci volle un Djokovic al 100% per batterlo in finale. Jannik da lì è partito per non fermarsi più, battendo tutti i migliori giocatori del mondo e conquistando il numero uno del ranking. Il margine è talmente ampio su Zverev e Alcaraz da essere già certo di tenere la palma del migliore fino all’inizio del 2025.
L’unica nota stonata in questo straordinario anno per Sinner è la possibile squalifica per doping. La vicenda Clostebol ha tenuto banco da diverso tempo, uscendo alla luce del sole prima degli US Open. Sinner è sotto la lente di ingrandimento della Wada dallo scorso marzo, ovvero dal torneo di Indian Wells. Secondo l’Itia (International Tennis Integrity Agency) l’italiano è innocente e per questo non ha subito alcuna squalifica.
La squalifica di Sinner è inevitabile: arriva anche la conferma di Cahill
Purtroppo un errore di negligenza da parte del suo staff ha condizionato Jannik Sinner e la positività al doping. Secondo Darren Cahill, coach del tennista di San Candido, non c’è stata davvero alcuna responsabilità del numero uno in quanto accaduto.
Intervistato dal Corriere della Sera, il tecnico australiano ha spiegato: “Sappiamo che la squalifica è una possibilità ma non c’è nulla che noi si possa fare per cambiare questa situazione. Quindi ci concentriamo sul lavoro quotidiano“.
Un modo di fare che fino a questo momento ha pagato. Certo avere la conferma anche dal suo allenatore che la squalifica può essere una possibilità, ha gettato nello sconforto tutti i tifosi.
Di certo un’eventuale squalifica cambierebbe tutti i programmi per il 2025, che ripercorrerà più o meno quanto visto quest’anno ma con un cambiamento sulle tempistiche di passaggio dal cemento alla terra, dopo Miami.