Una domenica storta. Per la sconfitta ma soprattutto perché sugli altri campi non arriva alcun aiuto. Tutt’altro. Il Teramo cade a Cesena 2-0.
Bianconeri una spanna più su di un Diavolo anche ridisegnato per le assenze di Rossetti e Bernardotto. In mezzo va Fiorani, davanti il tridente solito con D’Andrea al centro. L’avvio in trasferta, come spesso capita, però, è ad handicap. Dopo 4 minuti Caturano vede il corridoio nel quale Pierini si è già infilato e che consente al numero 10 di superare Perucchini con un tocco morbido per il vantaggio lampo.
Come D’Ambrosio a Viterbo e Cittadino a Gubbio, anche stavolta retroguardia bucata alla prima opportunità regalata. Diavolo colpito duro e che barcolla paurosamente quando Perucchini rinvia su un Caturano benevolo una volta riconquistata la sfera. Pierini avrebbe servito il bis ma spara ancora sul portiere biancorosso. L
a reazione è abbozzata, o meglio, si ferma sulla trequarti. Malotti prova a scuotere i suoi col sinistro radente disinnescato da Nardi ma il Cesena quando alza i giri fa male davvero. Intorno alla mezz’ora Candela chiude a lato di testa un traversone di Favale dall’out opposto. Mentre è ancora Perucchini determinante quando esce a valanga su Caturano lanciato verso il 2-0 dopo un controllo sontuoso.
A Lombardo, minuto 42, tocca andare a concludere sull’esterno della rete un’azione che Malotti rifinisce troppo invece di tentare la battuta a rete. E se nel primo erano serviti 4 minuti per sboccarla, ne servono il doppio nella ripresa per indirizzarla definitivamente visto che il traversone di Favale pesca la testa di Caturano, pallone in fondo al sacco, il numero 100 tra i professionisti per l’attaccante. Cesena in controllo e che non rischia nemmeno quando Hadziosmanovic invita D’Andrea alla battuta sporca in area.
Il Diavolo sembra quasi rimbalzare sui padroni di casa: Rosso prima di uscire indirizza male il servizio preciso di Iacoponi e uno dei nuovi entrati, Viero, col sinistro trova la parata a terra di Nardi. Chiamato però ad un colpo di reni in piena regola quando il centrocampista numero 8 trova, al secondo tentativo, la deviazione involontaria di Gonnelli. Parata d’istinto e speranze per il Diavolo che si spengono definitivamente.
Che non fosse una gara da vincere era scontato, che quella con l’Aquila Montevarchi sia decisiva ancor più evidente. E mentre il Cesena difende la terza piazza, la più ambita dopo il duo inarrivabile, i punti che separano il Teramo dai play-out si dimezzano. Ma sono cose che, in un campionato, sono e restano la normalità.
CESENA – TERAMO 2 – 0
Cesena (4-3-2-1): Nardi 6,5; Candela 6, Ciofi 6, Gonnelli 6, Favale 6,5; Berti 6 (16’st Brambilla 6), Steffè 6, Ardizzone 6 (16’st Ilari 6); Caturano 7 (24’st Frieser 6), Pierini 6,5 (36’st Pogliano sv); Bortolussi 6 (Shpendi C. sv). A disp.: Benedettini, Bizzini, Allievi, Shpendi S. All. Viali.
Teramo (3-4-3): Perucchini 6,5; Iacoponi 6, Soprano 5,5, Pinto 5,5 (1’st Codromaz 5,5); Lombardo 5 (20’st Mordini 5,5), Fiorani 5 (20’st Viero 6), Arrigoni 5,5, Hadziosmanovic 6; Malotti 6 (36’st Montaperto sv), D’Andrea 5,5, Rosso 5,5 (20’st De Grazia 5,5). A disp.: D’Ambrosio, Agostino, Drecka, Papaserio, Cisco, Furlan, Forgione. All.: Andrea Cupi (squalificato Guidi).
Arbitro: Mirabella di Napoli, 6.
Reti: 4’pt Pierini; 7’st Caturano.
Note: ammoniti Ardizzone, Ilari, Ciofi, D’Andrea, Viero; recuperi 1’ e 4’.
foto Teramo Calcio