Pescara (3–5–1–1) Fiorillo; Guth, Bocchetti (55’ Balzano), Scognamiglio; Bellanova, Omeonga (51’ Valdifiori), Maistro (55’ Busellato), Memushaj (75’ Vokic), Jaroszynski (75’ Nzita); Galano, Ceter. In panchina: Alastra, Radaelli, Ventola, Fernandes, Crecco, Bocic, Riccardi, Blanuta. Allenatore: Roberto Breda
Cosenza (3–4–1–2) Falcone; Tiritiello, Idda, Legittimo; Corsi (80’ Bouah), Sciaudone (80’ Petrucci), Kone, Bittante; Bahlouli (75’ Ba); Carretta (46’ Vera), Baez (68’ Sacko). Matosevic, Saracco, Ingrosso, Bruccini, Borrelli, Gliozzi, Petre, Sueva. Allenatore: Roberto Occhiuzzi
Arbitro: Marco Serra di Torino (Passeri-Massara/Paterna)
Espulso: Bittante
Ammoniti: Carretta, Bittante, Corsi, Maistro, Balzano, Ba
La debacle in casa dell’Entella obbliga il Pescara di Breda a chiudere il 2020 all’Adriatico con una prova di riscatto contro il Cosenza, altro match salvezza per il Delfino. Tornano Ceter, in coppia offensiva con Galano, e Memushaj in regia. Occhiuzzi risponde con Carretta e l’ex Baez, con Bahlouli alle loro spalle.
Avvio aggressivo del Pescara, con Galano lanciato in porta al 4’ da Memushaj, ma il suo sinistro ravvicinato colpisce solo l’esterno della rete, deviato da Idda; dal successivo corner, Falcone non blocca un tocco difensivo all’indietro, Ceter non approfitta da zero metri per ribadire e il portiere ospite la para in 2 tempi. Il Cosenza risponde dopo 2 minuti con un tracciante di Legittimo che Carretta non raggiunge per un soffio in spaccata sottoporta. Altro squillo rossoblu al 10’: Kone spara da fuori, Fiorillo respinge stranamente con i piedi in volèe e devia sul fondo. I padroni di casa sono anche padroni del gioco nell’avvio, con Ceter in grande forma e ben servito da Maistro in un paio di occasioni. La manovra impostata da Breda passa anche dagli affondi di Bellanova che al 21’ crossa al centro, Ceter la prolunga di tacco per Jaroszynski che calcia dal limite e la mette a un metro scarso dal palo. Due minuti dopo ci prova anche Memushaj con la balistica, su punizione dai 25 metri: Falcone risponde a mani aperte. Il Cosenza si rivede in avanti al 26’: filtrante dal limite di Bahlouli per Baez che calcia da posizione defilata, Fiorillo la smanaccia sopra la traversa con la mano di richiamo. I calabri elevano pressione e fisicità dopo la mezzora, riuscendo a contenere le fiammate adriatiche. Bittante, però, si prende due gialli in un minuto e lascia il Cosenza in 10 prima dell’intervallo.
Occhiuzzi cerca equilibrio nell’inferiorità numerica a inizio ripresa con Vera per Carretta, mentre Breda aspetta qualche minuto per alzare il pressing con il cambio Valdifiori-Omeonga. Forzato, al 53’, il cambio per Bocchetti che si stira: entra Balzano. Il vantaggio biancazzurro arriva al 63’: Galano raccoglie un traversone e l’appoggia in porta nella mischia, ma una spizzata aerea di Ceter lo mette in fuorigioco e Serra annulla. Il colombiano riprova con l’incornata al 67’, stavolta per metterla dentro autonomamente, ma il tocco morbido scavalca sia Falcone che la traversa. Breda alza il ritmo nell’ultima frazione di gara con Nzita e Vokic, seppur il Cosenza non lesini sortite offensive e dalle parti di Fiorilli non manchino patemi. Al 78’ Ceter va ancora a colpire di testa in area piccola: potenza buona, mira pure, ma un difensore si frappone con la schiena. L’occasione più grande, all’83’, arriva sui piedi di Nzita, che triangola in area con Busellato e conclude di punta da 3 metri, clamorosamente a lato, con Falcone bravo a chiudere tutto lo specchio. Il finale è forcing abruzzese: all’87’ Vokic schematizza una punizione dal limite con Vokic che calcia al veleno, ma Falcone riesce a tuffarsi in traiettoria, nonostante la fitta mischia. Occhiuzzi si arrocca e fa scorrere i secondi, Guth riesce a divincolarsi nel mucchio su corner al 92′ ma centra la traversa di testa. L’ultimo atto al 94′: punizione di Vokic dal limite, la palla aggira la traversa e colpisce la rete, ma è solo illusione: palla fuori e triplice fischio.
Manca di cinismo e butta alle ortiche un’occasione enorme il Pescara: un tempo con l’uomo in più e un paio di occasioni nettissime non si possono sprecare. L’ultima partita del 2020 insegna a Breda che la sua squadra dovrà ancora crescere tanto se vorrà vivere un felice anno nuovo.