Nato a Cattolica trentuno anni fa, l’esperto estremo difensore arriva alla corte di mister Amaolo dopo essere stato protagonista con il Latina: nella sua carriera vanta 260 gare giocate, ben 98 senza prendere gol e oggi si presenta a Pineto con grande entusiasmo:
“Ho scelto il progetto Pineto perché mi è arrivata la chiamata da parte del direttore che conosco e so che è una certezza. Tutti mi hanno parlato benissimo della società e del presidente Silvio Brocco e quindi non ci ho pensato due volte a intraprendere questo percorso che affronto con grande ambizione con degli obiettivi personali e di squadra che coincidono. Penso che ci toglieremo insieme delle grandi soddisfazioni”, ha detto.
“Vengo da una stagione in cui ho fatto benissimo insieme ai miei ex compagni, ma la serie C è un campionato difficile, pieno di insidie, molto equilibrato: non ci sono squadre cuscinetto. La caratteristica che una squadra di serie C deve avere è l’agonismo, l’unione tra compagni di squadra. Questa è una peculiarità fondamentale, specialmente nei momenti di difficoltà, e ce ne saranno, questa caratterista farà la differenza. Non vedo l’ora di iniziare, di conoscere i miei nuovi compagni e di intraprendere questo percorso insieme e di toglierci delle grosse soddisfazioni collettive”. E conclude: “In Abruzzo (a Teramo; ndr) ho già giocato, mi sono sentito sempre a casa ed è una regione in cui si vive bene e le persone ti fanno sentire parte della comunità. Ho un bellissimo ricordo e per me è come entrare in una seconda casa”.
Oltre al portiere, acquisito anche le prestazioni su base pluriennale dell’attaccante Emilio Volpicelli.
Classe 92, mancino e duttile nel reparto offensivo, Volpicelli ha al suo attivo 80 gol e 50 assist vincenti e una grande esperienza nel campionato di Lega Pro: “Ho accettato di venire a Pineto – ha detto Emilio – perché mi hanno fatto subito sentire parte del progetto, mi hanno cercato e voluto fortemente. Quindi ho colto al volo questa opportunità abbracciato dalla fiducia di una società ambiziosa e che vuole dire la sua nell’esordio tra i professionisti”.
Il suo idolo calcistico è stato sempre Zlatan Ibrahimović, sebbene per struttura e caratteristiche molti lo paragonano per il modo di giocare a Iličić: “Sono un calciatore duttile, posso spaziare nel reparto offensivo e questo è stato sempre un punto di forza. Cercherò di mettere a disposizione il bagaglio di esperienza che ho maturato in questi anni di professionismo in questa categoria, dando sempre il massimo sia in partita, sia in allenamento per crescere insieme ai miei nuovi compagni: anche perché l’obiettivo personale ritengo sia quello comune di tutti: fare bene e toglierci delle soddisfazioni”.