La cessione di uno storico club agita i sonni dei tifosi: nelle scorse ore è scoppiato il caos e sono anche arrivate le forze dell’ordine.
Scene di ordinaria follia nel calcio, succede ancora e in solo in Italia. L’ultimo weekend ha fatto molto discutere, con effetti che si trascineranno nel tempo e porteranno a conseguenze chiare. E ora la cessione di un importante club sta provocando il caos, con l’intervento dei carabinieri.
Il calcio violento non conosce confini e la prova è arrivata dal turno di FA Cup, i sedicesimi di finale, che si sono appena giocati. Quello tra West Bromwich Albion e Wolverhampton è uno dei derby più sentiti e tesi in Inghilterra e lo sapevano tutti. Le due squadre da tempo giocano in campionati diversi, ma il sorteggio le ha messe contro e i tifosi ne hanno approfittato.
La partita infatti è stata sospesa per quasi 40 minuti durante il secondo tempo dopo il gol del raddoppio da parte degli ospiti. In base alle ricostruzioni successive, centinaia di tifosi del WBA hanno cominciato ad invadere il campo, protestando perché nella loro curva c’erano anche diversi supporter. dei Wolves
Sono intervenuti poliziotti e steward in tenuta antisommossa per sedare le risse e i lanci di oggetti in campo, ma non è stato facile. Anche perché per seguire la squadra in trasferta si erano mosse almeno 4mila persone e riportare l’ordine è diventato complicato. Alla fine la partita è ricominciata e si è conclusa sul 2-0 per il Wolverhampton.
Salta la cessione del club: sale la tensione fra i tifosi
Ma anche in Italia abbiamo assistito ad episodi di violenza. Uno in particolare, a Torre del Greco dove era in programma la partita di serie C tra Turris e Messina. I siciliani hanno pareggiato all’ultima occasione utile e così i tifosi locali si sono scatenati. Al fischio finale hanno cercato il contatto con i supporter siciliani e sono dovute intervenire le forze dell’ordine. Grazie al loro intervento è stato evitato il peggio, anche se ci sono stati alcuni feriti in maniera lieve.
Ancora prima però c’erano stati diversi lanci di oggetti in campo, soprattutto all’indirizzo del portiere ospite. Un comportamento che è stato punto dal Giudice Sportivo con 1.000 euro di ammenda e l’obbligo di giocare la prossima partita in casa a porte chiuse. Ma da cosa nasce questa tensione? In realtà dalla cessione della società perché sembrerebbe finita l’epoca di Antonio Colantonio come proprietario. Il condizionale però è d’obbligo, perché la cessione in fretta e furia che pareva certa, forse invece salterà.
Sulla carta c’è una trattativa con il Gruppo Guardascione, che nei mesi scorsi era già stato accostato ad altri club come Ternana, Perugia e Viterbese. In pratica però è ancora tutto sospeso per una questione di fondi. Come spiega il quotidiano Il Mattino, almeno fino al 31 gennaio sul conto corrente del club non erano arrivati i 350mila euro pattuiti per il primo pagamento. Così, la tensione è salita anche perché nel frattempo il nuovo presunto proprietario era già arrivato allo stadio.
Antonio Colantonio si è presentato allo stato insieme al suo avvocato e ai carabinieri. Poi ha spiegato che in effetti era già stato contattato un paio di anni fa ma non se n’era fatto nulla, mentre adesso era stato convinto. “Ma quando ho visto che quel bonifico non era stato accreditato – ha raccontato al quotidiano – mi sono preoccupato e ho fatto ricerche più approfondite. È per questo che sono venuto allo stadio con avvocato e forze dell’ordine, perché ho avuto il forte sospetto che l’intera operazione potesse essere non veritiera”.
Sono quindi ore di frenetica attesa per capire se quei soldi arriveranno, anche se il realtà l’acquirente non ci sta. Ha spiegato che il bonifico, disposto già il 26 gennaio, a lui risulta già arrivato sul conto della società. Per questo lui sente di essere a tutti gli effetti il nuovo proprietario e non accetta altre ragioni.