Il grande campione di basket degli anni 80′ e 90′ Roberto Brunamonti è stato questo pomeriggio al lido Celommi di Roseto apprezzatissimo ospite del 1°Memorial Vittorio Fossataro, dedicato allo storico dirigente sportivo locale scomparso il 4 novembre 2018 a 78 anni, 51 dei quali riservati alla pallacanestro rosetana (“Sarà impossibile emularlo”, ha sottolineato il giornalista Luca Maggitti, che ha curato l’intervista al cestista nativo di Spoleto).
L’evento, inquadrato nel progetto “Gli incontri del sigaro” (era quasi impossibile vedere il compianto Vittorio senza il suo inseparabile toscano), è stato organizzato dal Roseto Sharks, il Lido Celommi 1907 (una sorta di “residenza estiva” per Fossataro) e dal giornale online Roseto.com.
L’obiettivo prefissatosi dagli organizzatori è quello di ospitare con cadenza annuale una personalità del basket, ricordando così anche l’impegno profuso da Fossataro, presente a qualsiasi partita di ogni categoria al PalaMaggetti fino a qualche giorno dalla sua morte, nonostante l’aggravarsi della malattia che lo aveva colpito da qualche tempo.
Prima dell’intervista all’ex playmaker della Nazionale, il monumento del basket rosetano è stato celebrato con un intervento dell’ex arbitro Pasquale Zeppillo e poi con quello di Giampiero Porzio, oggi oncologo ma in passato ventenne (il più giovane di sempre) coach del Roseto basket.
Brunamonti, attuale team manager della Nazionale italiana e simbolo della Virtus Bologna per quindici stagioni, ha voluto per prima cosa sottolineare come talvolta si sentisse in imbarazzo o inferiore sul piano dirigenziale al cospetto di Fossataro, preparatissimo su qualsiasi cavillo esistente nei regolamenti cestistici.
Nel corso dell’incontro è stata anche ribadita l’importanza del ruolo di Fossataro nella stagione 2003-2004, quando assunse la presidenza della società biancazzurra facendo da traghettatore verso l’approdo di una nuova proprietà, ponendo la propria firma a garanzia di una società in quel momento inesistente e permettendo la continuità del Roseto Sharks, allora in serie A.
Successivamente Brunamonti ha evidenziato il rapporto stretto vissuto nel corso degli anni con Roseto, pur non avendo mai indossato la propria maglia e mai lavorato in ambito societario; però vi ha giocato in varie occasioni con le rappresentative nazionali, anche in ambito giovanile.
Sollecitato da Maggitti, che ha ricordato il suo invidiabile palmares (4 campionati, 3 Coppe Italia, 1 Supercoppa italiana, 1 Coppa delle Coppe con la Virtus Bologna, 1 Coppa Korac con Rieti, un argento olimpico, un oro, un argento e un bronzo europeo con la Nazionale da giocatore, una Coppa Italia da allenatore), il primo “play moderno” italiano ha confessato quali siano stati i successi che ricorda con più piacere: tutti quelli conquistati con la maglia Azzurra, la storica Coppa Korac con Rieti e lo “scudetto della stella” (il decimo della storia) con la Virtus Bologna.
Infine Brunamonti ha pronosticato un grande futuro in ambito internazionale per due giovani promesse del basket italiano, il rosetano d’adozione Davide Moretti e Nico Mannion.
Al termine dell’evento, gli organizzatori hanno voluto premiare con una targa il grande campione umbro, che a sua volta ha omaggiato con un simile oggetto commemorativo la famiglia di Vittorio Fossataro, rappresentata dalla moglie Maria e dal figlio Luciano.