“Da premettere che non ho né le competenze né le conoscenze per dire quale sarà la cosa giusta da fare in questa situazione così delicata e particolare.
È difficile prendersi la responsabilità di far ripartire gli allenamenti fino a quando si corre il rischio che qualche giocatore possa essere contagiato. Per questo, diventa difficile tornare sui campi anche perché la salute viene prima di tutto.
Se però ci diranno che i protocolli saranno più stringenti e noi saremo in grado di attuarli escludendo il più possibile la possibilità di contagi, allora saremo felici di riprendere gli allenamenti.
Tutto questo però ha un problema a monte perché il calcio vive di sponsor che al momento non riescono ad avere un profitto. Se le aziende e imprese non incassano da mesi, difficilmente potranno aiutare le società calcistiche come la nostra ad andare avanti.” Fa notare questo aspetto il presidente rossoblù che poi continua:
“Sarà inoltre dura riniziare se si conta che ci vorrebbe minimo un mese di allenamento per terminare il campionato. Anche preparare la stagione 2020/2021 sarà difficile perché ad agosto non manca molto tempo e non sappiamo come evolverà la situazione.
Sulle promozioni sicuramente L’Aquila merita il campionato di Eccellenza perché hanno dominato 2/3 della competizione.
Sulle retrocessioni preferisco non esprimermi dato che verremmo tirati in ballo noi e non è giusto dare un parere.
Se il campionato verrà annullato la FIGC dovrà prendere decisioni che facciano riferimento ai 2/3 del campionato, per assegnare promozioni e retrocessioni.”