Un percorso duro di 32 chilometri, scorrevole ma tecnico per via dei diversi strappi e dei pochissimi tratti pianeggianti nei pressi del Fuji International Speedway.
La prova C5 (atleti con disabilità motorie) è terminata con la medaglia d’oro sul collo
Così nel dopo gara il friulano Tarlao: “Non ho avuto pretese, ho dato il massimo e il risultato è ben accetto. Una dedica speciale alla mia famiglia, grazie a chi ci ha sostenuto e tifato, ora testa e gambe alla prova in linea di venerdì”.
Con un velo di commozione ai microfoni di Rai Sport, salutando la famiglia e i suoi concittadini abruzzesi, Addesi si è difeso benissimo per rimanere nella top-10 come gara utile per “scaldare le gambe per venerdì dove combattere con gente molto forte e sostenuto da una condizione più che buona. La cronometro non è la mia specialità, siamo qui comunque per dare battaglia. Questa è una categoria dove il grado di disabilità degli avversari è troppo basso. Un po’ questo mi fa rabbia da una parte, ma sono orgoglioso di quello che faccio perché qualsiasi risultato è sempre oro”.