L’amministratore delegato della Lega Calcio ha annunciato che si sta attaccando un sistema di pagamento per combattere la pirateria tv.
Ormai da anni, la Lega Calcio ha avviato una dura lotta contro le pay-tv illegittime che trasmettono eventi sportivi, comprese le gare dei campionati italiani. Una battaglia che si intensificata di recente dopo la diffusione di quello che è stato ribattezzato come “pezzotto, ossia un decoder illegale che permette la visione delle tv a pagamento, come Sky, Netflix o Dazn, a prezzi molto inferiori a quelli previsti.
Sul punto è tornato l’amministratore delegato della Lega A Luigi De Siervo che, durante un evento a Milano, ha svelato nuovi controlli per cercare di arginare il fenomeno della pirateria. Nel mirino ci sarebbero i gruppi che operano nel settore del pagamento.
Pezzotto, De Siervo: “Stiamo attaccando un sistema importante di pagamento”
“Stiamo attaccando un sistema importante di pagamento che usiamo tutti i giorni quando andiamo al bar perché la catena di pirati utilizza una serie di soggetti che invece hanno una credibilità, come anche i motori di ricerca”. Queste le parole, riportate dalla redazione di Calcio e Finanza, dell’amministratore delegato della Lega A, Luigi De Siervo, che è tornato a parlare del fenomeno della pirateria tv nel nostro Paese.
De Siervo, durante un evento a Milano, ha voluto ribadire che le pay-tv illegali e dispositivi come il “pezzotto” sottraggono cifre ingenti al sistema calcio, si stima un totale di circa 300 milioni di euro all’anno. Somme, che come spiega l’amministratore delegato, non possono essere completamente recuperate, ma l’obiettivo della Lega è quello di riuscire a recuperarne una buona parte.
Tornando sui sistemi di controllo, De Siervo ha spiegato che è attiva Piracy Shield, la piattaforma nazionale che nel giro di pochi minuti, dopo una segnalazione, riesce a bloccare un sito che sta trasmettendo eventi di calcio illegalmente. L’obiettivo è quello, ha concluso l’amministratore delegato, è quello di far pagare il giusto prezzo a chiunque usufruisca di un contenuto, così da pagarlo tutti ad un prezzo basso.
Le parole di De Siervo arrivano quasi in contemporanea alla conversione in legge del decreto Omnibus che contiene norme anche contro la pirateria online e il “pezzotto”. Sostanzialmente le novità introdotte sono due. La prima riguarda l’inasprimento delle pene per i provider e gli altri intermediari online che non denunciano la pirateria: secondo quanto stabilito, chiunque venendo a conoscenza di siti illegali non denunci entro 48 ore l’accaduto può essere punito con una sanzione fino a 516 euro e la reclusione sino ad un anno. La seconda, invece, riguarda proprio la piattaforma Piracy Shield, gestita dall’Agcom, estendendone i poteri per la rimozione dei contenuti illegali.