Cittadella (4-3-1-2) Alfonso; Pelagatti, Scaglia, Adorni, Salvi; Iori, Settembrini, Schenetti (71’Bartolomei); Chiaretti; Kouamè (63’ Strizzolo), Vido (80’ Lora). A disposizione: Paleari, Pezzi, Caccin, Benedetti, Varnier, Pasa, Arrighini, Maniero, Fasolo. Allenatore: Roberto Venturato.
Pescara (4-3-3) Fiorillo; Balzano (71’ Fiamozzi), Gravillon, Campagnaro, Mazzotta; Carraro, Valzania, Brugman; Falco, Bunino, Capone (46’ Mancuso). A disposizione: Savelloni, Coda, Fornasier, Crescenzi, Fiamozzi, Coulibaly, Machin, Pettinari, Baez, Cocco, Yamga. Allenatore: Zdenek Zeman.
Reti: 19’ Iori (rig), 63’ Koumé
Arbitro: Antonio Giuia di Olbia (Rossi-Robilotta/Ayroldi)
Ammoniti: Schenetti, Gravillon, Carraro, Settembrini, Mazzotta, Mancuso
Il Pescara torna in campo a Cittadella, dopo la sosta per la neve, e Zeman torna a schierare Falco e Bunino per l’attacco con Capone, evidentemente soddisfatto dall’esordio della coppia contro la Cremonese: Pettinari ancora in panchina. Venturato si gioca il terzo posto e prova ad allungare la striscia positiva con i giovani Chiaretti e Kouamé; perde all’ultimo minuto Varnier e schiera Adorni in difesa con Scaglia
Bunino si fa vedere subito, all’8’: servizio di Mazzotta, stacco in area piccola e avvitamento di testa del nuovo pupillo di Zeman, la palla esce di un nulla. Un minuto dopo, lo schema si ripete, ma Bunino finisce a terra contrastato da Scaglia, la sfera arriva a Falco che cerca il sinistro di prima, ma la manda larga. Buona partenza del Pescara ma, al 18’, il match svolta a favore dei veneti: filtrante in area per Vido, Gravillon entra duro e l’arbitro fischia rigore per il Cittadella. Sul dischetto va Iori e la scaglia all’incrocio. 1-0. Pronta risposta biancazzurra al 24’, Balzano replica il progetto di Mazzotta, Bunino salta all’indetro ma manca l’incornata di una spanna. La partita resta equilibrata: Brugman al 39’ cerca la botta dal limite, Alfonso si allunga e respinge con i pugni, poi Adorni spazza e lancia il contropiede, Kouamé sfugge a tutti ma non a Gravillon che recupera sulla corsa e chiude in out davanti a Fiorillo.
Zeman, non soddisfatto, butta dentro Mancuso per Capone a inizio ripresa, ma si deve aspettare il 61’ per vederlo in azione: azione personale per liberarsi a sinistra e mettere dentro un pallone tagliato, anticipato però da Alfonso. Gravillon si conferma il peggiore del Pescara al 63’: palla lanciata troppo lunga per Kouamé, l’ex Benevento cerca il retropassaggio per Fiorillo ma è a 40 metri dalla porta e riesce solo a piazzarla meglio per l’attaccante, che aspetta l’uscita del portiere per infilarlo dall’ingresso dell’area. 2-0. Il Delfino sembra arenato, prova a smuoverlo Falco, al 70’, con un siluro da fuori che si stampa sul palo, graffiato con i guanti da Alfonso in tuffo. Il portiere si supera nuovamente al 77’: Mazzotta si inserisce dalla sinistra dell’area, la mette rasoterra per l’accorrente Mancuso, deviazione precisa dal limite piccolo e palla destinata a rete ma Alfonso si oppone magistralmente. Lo grazia, invece, Brugman all’85’: arriva alla conclusione da due passi ma la potenza latita e regala il pallone all’estremo difensore. L’ultimo assalto disperato e di Falco ma viene ribattuto dalla composta retroguardia amaranto.
Regge solo un tempo il Delfino, condannata da due pesanti errori di Gravillon. Complessivamente sottotono, il Pescara si sgretola nel secondo tempo, infrangedosi contro i guanti di Alfonso in quelle poche occasioni create. E se si legge che la squadra di Venturato ha tirato in porta solo 2 volte, l’amaro nella bocca di Zeman aumenta ancor di più: e non è colpa delle sigarette.