Pescara (3-4-2-1): Pelizzoli, Bocchetti, Schiavi, Zauri, Rossi, Brugman, Zuparic (77′ Rizzo), Salviato, Ragusa (46′ Mascara), Politano (46′ Cutolo), Sforzini. In panchina: Belardi, Balzano, Bovo, Nielsen, Maniero, Caprari. Allenatore: Serse Cosmi.
Palermo (3-5-2): Sorrentino, Andjelkovic, Milanovic, Munoz, Lazaar, Barreto, Maresca (70′ N’Goyi), Bolzni, Pisano, Vazquez (65′ Belotti), Dybala (62′ Lafferty). In panchina: Ujkani, Terzi, Vitiello, Daprelà, Stevanovic, Verre. Allenatore: Giuseppe Iachini
Reti: 12′ Dybala, 55′ Mascara, 76′ Belotti
Abritro: Riccardo Pinzani di Empoli (Pegorin-Raparelli).
Ammoniti: Dybala, Munoz, Barreto, Zuparic.
All’Adriatico il Pescara riceve la capolista Palermo, gonfiando le vele dell’entusiastica barca di Cosmi con uno stadio colmo come mai in stagione. Il tecnico umbro ha portato alla formazione biancazzurra, ora decima con 41 punti, 7 punti nelle ultime tre gare dopo sei sconfitte consecutive targate. Ospite scomodo, però, il Palermo di Iachini che non perde da 10 turni. Cosmi li accoglies con il 3-4-2-1 trainato da Sforzini, Ragusa e Politano.
Sono i rosanero a farsi immediatamente pericolosi: già al 3′ Andelkovic incorna in mezzo a una difesa male ordinata sul corner di Barreto, ma non inquadra la porta. Il pressing nell’impostazione siciliana è evidente: Bolzoni arriva alla seconda conclusione, da buona posizione, all’8′, ma un deviazione concede a Pelizzoli la parata docile. E’ la corrente destra quella più pericolosa per il Delfino: da lì, al 12′, parte il cross che spiove a centro area, maldestramente Boccheti di testa cerca rifugio in angolo ma produce l’assist per l’assist dal fondo di Barreto che trova sul limite piccolo Dybala pronto a spedirla comodamente dentro, senza un minimo accenno di marcatura. 0-1.L’unico attivo del Pescara è Cosmi, che in panchina si straccia la giacca e lancia strali verso il cielo e verso il campo: inutili i suoi tentativi di svegliare la squadra, totalmente in balia dell’avversario che domina e amministra il vantaggio. Al perugino indiavolato non basta nemmeno entrare nel rettangolo a spingere fisicamente i suoi: 45 minuti di gioco assente per i biancazzurri.
Ecco, quindi, il nerbo di Serse che alla ripresa mette in campo con un solo colpo Mascara e Cutolo per Politano e Ragusa, i due più inutili del primo tempo a cospetto del gioco e del gioco rosanero.: gioco stravolto, così, in un 4-2-3-1 per lasciare più libertà a Sforzini, fin qui incardinato dalla retroguardia di Iachini. E la mossa funziona: arriva qualche palla in area per Sforzini, che pur non riesce a svettare quel tanto che basta davanti a Sorrentino. I due subentrati mettono pepe, forse troppo, tanto da costringere addirittura Cosmi a predicare calma e sangue freddo per non sciupare le azioni finalmente costruite. Un profeta: al 10’st arriva la svolta, costruita a piccoli passi sulla destra da Salviato che taglia il cross per aggirare 5 difensori ben schierati ad arginare Sforzini, la palla sfila fino all’incursore mancino chiamato Mascara che si tuffa per 5 metri e la spinge in porta con la testa e con i denti, per il pareggio da ex. 1-1. Ripaga la fiducia anche Cutolo, che al 14’st spara da lontano il secondo tiro in porta del Pescara, e per Sorrentino è un altro brivido. Rimischia le carte anche Iachini, doppio cambio all’attacco più la forzata uscita di Maresca, colpito duro da Brugman. Incide anche questa soluzione: alla mezzora della ripresa, Lafferty gira la sventola col destro costringendo Pelizzoli al tuffo per la deviazione in angolo. E dalla bandierina torna il vantaggio ospite: parabola verso il dischetto di Barreto, Belotti si stacca dalla marcatura e, appena entrato, piazza la palla all’angolino con la fronte. 1-2. Il colpo fisiologicamente accusato porta quasi il Palermo al doppio vantaggio: al 41’st Lafferty la mette dentro dalla sinistra, in area Belotti si libera e gira di testa ma non trova la porta, seppur di pochissimo. Poi, sotto le scudisciate di Cosmi, il Delfino cerca l’impresaa: Brugman trova l’innesco per Sforzini portandosi in percussione al cross basso dalla sinistra dell’area, la palla filtra ma il lungo, a 2 minuti dal termine, cerca la danza sulla palla e perde l’occasione a 2 metri dalla porta.
La prima sconfitta per Serse Cosmi alla guida del Pescara. Consolante che sia stata provocata dalla “Juve della B”, alla quarta vittoria di seguito e all’undicesimo risultato positivo di fila. Al pubblico dell’Adriatico non pare grave aver concesso un tempo intero: basta la risposta avuta nel secondo. Per testare se sarà sufficiente con avversarie minori bisogna attendere solo martedì.
Daniele Galli