Giulianova. Quale futuro per il Giulianova calcio? Il presidente Dario D’Agostino è impegnato in questi giorni a definire tutte le incombenze per poter presentare entro la fine di giugno l’iscrizione al prossimo campionato di Seconda Divisione. L’ostacolo maggiore riguarda la presentazione della fidejussione di 300mila euro.
Il Giulianova potrebbe contare su quella dello scorso anno che però la Lega Pro restituirà solo a fine agosto, quando i termini di iscrizione per il prossimo campionato saranno già stati superati da un pezzo. Il numero uno del sodalizio giuliese aspetta che il mondo imprenditoriale locale si faccia avanti per avere un aiuto. A dire il vero ci sarebbero degli imprenditori anche disposti a rilevare il pacchetto societario dopo aver preso visione dei libri contabili. Ma secondo alcuni non è che ci sia una grande disponibilità di D’Agostino nel voler passare la mano. Per quanto riguarda il discorso societario, bisogna anche analizzare le recenti gestioni. Troppi giocatori, o meglio, troppe meteore sono passate nel Giulianova. Di Matteo, Di Nardo, Coppitelli, Gubinelli, Panetta, Scappaticci,
Cerbone e Mirante ad esempio che non hanno lasciato nulla. Ci sono poi altri nomi, come quelli del portiere Gasparri o dell’attaccante Paponetti. Giocatori che comunque anche se al minimo di stipendio (per qualcuno veniva garantito dalla società proprietaria del cartellino) hanno rappresentato un costo per le casse societarie, circa 160-180 mila euro complessivamente.
Il presidente ha sempre sostenuto che l’intero campionato di Seconda Divisione costa circa 1milione e 300mila euro. Tempo fa l’autorevole quotidiano sportivo, La Gazzetta dello Sport, pubblicò un articolo secondo il quale il Giulianova complessivamente aveva ottenuto circa 1 milione di euro di contributi per la valorizzazione dei giovani, compresi i “bonus” da Juve, Palermo e Parma che avevano dato in prestito alcuni ragazzi del proprio settore giovanile. Poi gli incassi (con le quote abbonati e le quote delle partite in trasferta), i soldi cash di amministrazione e sponsor. Tuttavia, risulta che alcune bollette del metano, dell’acqua e luce non sono state pagate (con tanto di messa in mora di julia servizi e taglio contatori).
Nel frattempo per le gare della formazione Berretti i genitori dei ragazzi, lo stesso staff tecnico hanno dovuto fare in più di un’occasione la colletta per mandarli a Salerno o a Gavorrano. Mentre a San Giovanni Valdarno la squadra fu costretta a partire la mattina all’alba perché la società non aveva garantito la trasferta sotto il profilo economico. Il settore giovanile, che continua a garantire risultati importanti, è lasciato al suo destino perché la società investe poco o nulla. L’intero staff tecnico e medico è in attesa che alcune mensilità (c’è chi dice persino 6 mesi arretrati) vengano pagate. Ma i soldi della vendita del giovane Bontà dove sono finiti? Ci sono poi le comproprietà di Vinetot e Migliore col Crotone. Quelle di Dezi al Napoli, Verruschi e Campagnacci alla Reggina. Insomma, ai tifosi, e non solo a loro, i conti non tornano affatto.
Lino Nazionale