Ripa Teatina. Grande successo ieri sera a Ripa Teatina con la serata conclusiva del Premio Rocky Marciano, serata in cui ci sono state le premiazioni.
“È diventato un appuntamento importante – ha sottolineato il sindaco di Rpia Teatina, Ignazio Rucci – non solo per Ripa, ma per tutta la nostra regione Abruzzo. Questa è la serata conclusiva della sette giorni di eventi abbiamo organizzato il Festival della Letteratura Sportiva, nelle serate precedenti abbiamo fatto tanti incontri, tante tavole rotonde. Abbiamo tanti amici giornalisti che da Milano sono venuti a Ripa Teatina che hanno trattato temi importanti, ieri sera c’è stata un’altra serata sulla disabilità, un documento importante e questa sera chiudiamo con le premiazioni”.
“È un onore per noi ripesi ospitare le eccellenze dello sport e non solo – ha detto l’assessore allo Sport del Comune di Ripa Teatina, Gianluca Palladinetti – sono particolarmente emozionato, come tutti gli altri anni, perché questa sera si conclude un’avventura cominciata qualche mese fa insieme al direttore artistico e a tanti altri amici. Questa sera abbiamo veramente tante eccellenze dello sport nazionale e regionale che ci faranno vedere le loro imprese e soprattutto che hanno portato il nome dell’Abruzzo e dell’Italia nel mondo. Quest’anno siamo particolarmente felici perché da ora in poi ci sarà un Premio con un’opera realizzata dall’artista Carlo Cazzaniga a cui va veramente un grande ringraziamento, è un’opera bellissima”.
Quindi ieri sera si è svolta la cerimonia di consegna dei premi agli sportivi dell’anno. Pugile dell’anno è Giacobbe Fragomeni, sportivo abruzzese dell’anno è l’arbitro Elenito Di Liberatore, giovane sportivo abruzzese dell’anno è Federico Di Francesco del Bologna Calcio, squadra dell’anno è la Pallanuoto Pescara, dirigente dell’anno è Maurizio Formichetti, premio alla memoria a Gabriele Pomilio, premio speciale paralimpici a Francesco Leocata, Simone Di Giovanni e Matteo Simoni, campioni del mondo di calcio a 5 con la Nazionale italiana Fisdir. Il premio dell’amministrazione comunale andrà a Nicola Di Sipio, imprenditore dell’anno, e un riconoscimento speciale è stato consegnato all’architetto Rocco Valentini per la progettazione del nuovo spazio che ospiterà la statua di Rocky Marciano. Presenti, in qualità di ospiti, di Rocky Mattioli e dell’ex pallavolista azzurro Andrea Zorzi a cui è stato consegnato il premio alla carriera. La settimana di festa a Ripa Teatina è iniziata il primo luglio con l’inaugurazione della mostra “Tra arte e boxe” a cura dell’associazione culturale Marianne Wilde Arte Contemporanea UnicA e con gli incontri di pugilato raccolti sotto la bandiera dell’evento “Boxe sotto le stelle”: ring allestito nell’area antistante la Cantina di Ripa Teatina. Quattro giorni, dal 4 al 7 luglio, sono stati invece dedicati alla letteratura sportiva: per l’occasione Ripa Teatina ha ospitato tanti giornalisti e sportivi di caratura nazionale a partire da Giuliano Orlando. Inoltre questa sera, 9 luglio si terrà la gara podistica “Corriripa” alla prima edizione che, di fatto, farà calare il sipario sul tredicesimo Premio Rocky Marciano.
“Io sono rimasto sorpreso quando qualche amico mi ha detto che molto probabilmente sarei stato premiato come miglior diridente al Premio Rocky Marciano – ha affermato Maurizio Formichetti, referente in Abruzzo della Rcs – Questa sera in realtà ringrazio il sindaco Rucci, tutta l’amministrazione, l’assessore Palladinetti, Ripa Teatina, ma soprattutto ringrazio l’Abruzzo che con le sue bellezze permette uno svolgimento di manifestazioni sportive di alto livello, come il Giro d’Italiae la Tirreno Adriatico. Io i traguardi sportivi li ho raggiunti non ad altissimo livello, ma ricordouna frase di Pantani, quando gli chiedevano perché lui andasse forte in salita, lui rispondeva ‘per soffrire meno. La bicicletta è sofferenza, ma è anche gioia e passione che fa vivere bene, fa restare giovani mentalmente. Oggi è diventato un po’ più pericoloso andare in bicicletta, il traffico è aumentato, mi dispiace tantissimo che ci sono ragazzi che si allontanano da questo sport perché ci sono genitori che non vogliono far rischiare i figli, ma soprattutto perhé il ciclismo è fatica e sofferenza e quando ci sono fatica e sofferenza molti la scansano. Non finisce qui, io già mi sono attivato con la Rcs affinchè l’Abruzzo possa l’anno prossimo scrivere ancora un arrivo o una partenza del Giro d’Italia. Al momento siamo in stand by perché quai sicuramente il Giro d’Italia partirà da una nazione estera. Tutto quello che faccio lo faccio per passione e senza tornaconto e mi auguro che la mia proposta sia accettara”.
“Uno dei regali più belli che lo sport mi ha fatto e che continua a farmi è l’opportunità di girare l’Italia – ha dichiarato l’ex campiona di Pallavolo, Andrea Zorzi – qualche volta come giornalista, qualche volta come indagatore dello sport per dei proseliti che hanno a che fare con lo sport che racconta la nostra Italia, qualche volta per essere invitati a qualche Premio. A me l’idea di viaggiare in questa meravigliosa Italia, di conoscere persone straordinarie, oggi l’inaugurazione di una nuova piazza, è un meraviglioso modo italiano di raccontarci, quindi per me sono veramente delle grandi occasioni: conoscere delle persone nuove, degli amici nuovi, è un regalo che lo sport mi ha fatto. Per quanto riguarda l’Abruzzo è ancora più importante perché io frequento molto le Marche, dove ho avuto modo di giocare, dove ho dei cari amici, ma l’Abruzzo un po’ lo conosco per diverse esperienze, alle Naiadi sono stato qualche anno fa per vedere un po’ questo effetto della Pallanuoto che è veramente la guida a livello italiano. Quindi è un modo per stare in posti che amo, conoscere persone nuove, quindi ringrazio per il Premio che apprezzo molto”.
“Io ho cercato in tutti i modi di venire a ritirare questo Premio per un motivo che mi è veramente a cuore – ha spiegato l’attaccante del Bologna, Federico Di Francesco – in primis perché mi ricordo quando ero piccolo che venivo a giocare al campo di Ripa, avevo 13 anni, venivano i miei nonni a vedermi. Nei miei occhi ho sempre quella stessa passione, quella voglia di migliorare, di crescere e di realizzare i miei sogni e questo comunque è un Premio che mi fa molto piacere anche perché lo ha ricevuto mio padre pochi anni fa e mi dà la consapevolezza che sto seguendo la strada giusta. Il mio sogno è quello di superare mio padre, quindi per me è un Premio importante e ringrazio che me l’ho ha consegnato. Se segno contro la squadra di mio padre? Esulto. Mi è già capitato quest’anno di giocare contro di lui e per me è stata una stata un’emozione indescrivibile perché ho sempre visto mio padre come un idolo, come un esempio e vederlo su quel campo insieme a me è stato un qualcosa di unico e anche quest’anno lo sarà e poi soprattutto adesso che è sulla panchina della Roma ed ha questa grande opportunità, tiferò per lui perché è una persona che merita tanto. Io sto facendo il mio percorso, ho tanti sogni, da quando gioco ho sempre avuto la voglia di sognare e di realizzare tutti i sogni possibili che sia quello di vestire la maglia della Nazionale, di giocare per un grande club, io lavoro per quello ogni giorno, però adesso la cosa più bella è quella di vivere il momento. Sono un ragazzo fortunato, gioco in serie A, ho l’opportunità di misurarmi con grandi campioni, però posso ancora crescere e da parte mia c’è tutta la volontà di farlo”.
“Ringrazio la giuria e l’amministrazione che hanno pensato di destinarmi questo Premio per me molto ambito – ha rimarcato il guardalinee Elenito Di Liberatore – ringrazio Luciano Di Sipio. Barcellona – Bayern Monaco? È una partita molto importante per me per tanti motivi, il primo sicuramente sportivo, il secondo di natura personale. Penso che è nei momenti difficili che noi costruiamo il nostro destino e, rivedendo la mia carriera e quello che ho fatto, mi rendo conto che nei momenti difficili io ho costruito la mia strada. La partita che non dimenticherò mai? È quella che dovrò fare. Il Premio Rocky Marciano sintetizza la passione, il sacrificio, la voglia di arrivare e di continuare ad ogni costo. Io sono molto legato a questa terra, sono legato molto a questo paese, tra l’altro uno dei miei più grandi amici che da un po’ di tempo mi accompagna è Gabriele Marchesani che è una persona che ho imparato ad apprezzare nel tempo. Rivedere il proprio percorso molte volte crea tanta emozione perché è una cosa che si fa con tanto sacrificio e con tanta passione. Io spero di dare un esempio positivo ai ragazzi nella misura in cui si deve sempre rimanere attaccati alle cose semplici perché sono quelle che ci danno la possibilità di sognare. L’altro giorno vedevo mio figlio giocare ed è stato con i suoi amichetti due ore a giocare sopra lo scivolo e pensavo che crescendo noi perdiamo la semplicità dei bambini, cerchiamo di portarla con noi e quando scendiamo in campo quello è il valore aggiunto”.
Francesco Rapino