Spezia (4-3-3): Leali, Migliore, Lisuzzo, Bianchetti, Madonna, Bellomo, Scozzarella (80′ Carrozza), Schiattarella, Giannetti, Ferrari (88′ Orsic), Catellani (64’Ebagua). In panchina: Valentini, Magnusson, Gentsoglou, Ashong, Seymour, Ciurria. Allenatore: Devis Mangia.
Pescara (3-4-1-2): Pelizzoli, Bocchetti, Schiavi, Rossi, Salviato, Zuparic, Zauri, Brugman, Sforzini (91′ Maniero), Ragusa (75’Mascara),, Politano (61’Bovo). In panchina: Belardi, Cosic, Nielsen, Fornito, (75’Mascara), Cutolo, Caprari. Allenatore: Serse Cosmi.
Reti: 18′ Sforzini
Arbitro: Emilio Ostinelli di Como (Citro-Gava)
Ammoniti: Rossi, Brugman, Mascara, Ebagua
Serse Cosmi affonda l’impronta sul volto del suo Pescara e a La Spezia porta una squadra con una sfaccettatura tattica mai vista in stagione. Fin da subito, sono i padroni di casa ad imporre il gioco e si balla già dopo un quarto d’ora. Al 16′ Migliore apre i giochi: sinistro potente e tagliatissimo, quasi dal fondo, dopo un corner ribattuto, Pelizzoli ci mette le manone e salva il Delfino, mentre pochi secondi dopo è Zauri a metterci letteralmente la faccia (già mascherata), sulla girata a botta sicura di Giannetti che raccoglie a centro area da rimessa laterale. Premono senza tregua gli spezzini e il match sembra prendere un senso unico, quando invece il Pescara sovverte la situazione e passa in vantaggio: parte dalle retrovie la verticalizzazione chilometrica rincorsa da Salviato fino alla bandierina a destra, ottimo il suo traversone per il tuffo di Sforzini che supera la marcatura di Lisuzzo e la inzucca dentro, dopo più di 471 giorni da ariete scornato. 0-1 figlio del più puro dei contropiede. Cambia il risultato ma non l’andazzo: la squadra di Mangia non si scompone e fa sudare (tanto e) freddo Pelizzoli con occasioni seriali da rete. Chiusa a riccio, la difesa biancazzurra risulta scardinata su palla inattiva al 26′: il piazzato dalla trequarti è di Bellomo, più che invitante per Giannetti privo di marcatura e libero di avvitarsi per deviarla verso la rete ma tra le mani dell’estremo difensore pescarese. Meno sicura la presa, in due tempi, sulla rasoiata di Schiattarella, che facilmente può portarsi sul limite dell’area per la conclusione. Troppo ordinata per essere solo figlia della paura: è Cosmi a volere la manovra arroccata dei suoi. Rischia, però, con lo Spezia in crescente possesso dell’ultimo quarto di campo: al 37′ è ampia la manovra sul fondo a sinistra che porta Migliore al cross col contagiri e Catellani alla deviazione ravvicinata, respinta ancora una volta da super-Pelizzoli, che doppia se stesso e la toglie via dai piedi di Ferrari già pronto a ribadire a rete. Alla fine della prima frazione, comunque, la ragione sta dalla parte di Serse il coriaceo.
Per la ripresa, Mangia torna in campo con lo scudiscio in mano: 2 le palle che fischiano accanto ai pali della porta ospite in soli 5 minuti, con le firme di Scozzarella e Ferrari. Cosmi rischia sempre più: al 13’st Giannetti sale in cielo e si attorciglia dal limite dell’area piccola, quando Madonna gli fa piovere addosso un cross col Gps: i 3 della difesa adriatica rimangono impalati e Pelizzoli può solo ringraziare quei 20 centimetri di aria tra la palla e la traversa. Ritmi senza pace, al 15’st Ferrari si insinua sulla sinistra dell’area, si porta la difesa dietro e dalla linea di fondo scarica di tacco per Catellani che colpisce senza troppe remore dal dischetto: traiettoria ancora alta a graziare il portiere del Pescara. Ma è al 18’st che la ragione si riavvicina al tecnico perugino: grande opportunità per il Pescara con un altro contropiede fulminante, concluso col diagonale secco di Ragusa dal vertice destro dell’area, ma Leali riesce a distendersi oltre il limite consentito dalle articolazioni e riesce a mettere in angolo a mano aperta. I nervi degli aquilotti cominciano a cedere e al 22’st portano all’erroraccio: la difesa cerca il retropassaggio dal limite verso Leali, senza calcolare Brugman pronto a raccogliere e concludere, ma per l’uruguagio c’è troppa fretta, poca precisione e tanto spreco. Nemmeno l’ingresso di Ebagua cambia le carte in tavola per Mangia: il possente nigeriano mette i trampoli sul corner battuto da Bellomo al 31’st, la traiettoria incisa dalla fronte punta alle spalle di Pelizzoli ma Lisuzzo la corregge d’istinto e aiuta il portiere a bloccare proprio sulla linea bianca. Stregata fino alla fine la porta dell’ex romanista: Ebagua la insinua con una frustata da fuori area al 41’st, potente e improvvisa, ma la palla manca il palo quel pelo che basta. Scarseggia anche la fortuna biancazzurra nel finale, ma non basta ai bianchi Bocchetti sbuccia l’intercetto a centro area e lascia filtrare ancora per Ebagua, anzi no, perché Pelizzoli si fionda sulla sfera giusto un secondo prima del colored. C’è tempo per Mascara di finalizzare un altro contropiede da manuale, al 44’st, ma l’esperto cecchino manca la traversa di poco.
Perfino i 5 minuti di recupero assegnati da Ostinelli non bastano alla squadra di Mangia. Il catenaccio di Cosmi è rimasto impenetrabile, chiuso da un lucchetto chiamato Pelizzoli, ma anche da una chiave incantata di fortuna. Serve anche questo al Pescara per risalire la china e la scalata ai play off: megli brutti, sudati e vincenti che asciutti, perdenti e dal gioco stentatamente estetico. Questa è Serie B.
Daniele Galli