Pescara-Latina 0-1, Marino in bilico

marinoPescara (3-4-3): Belardi, Zauri, Schiavi, Bocchetti, Balzano, Rizzo, Brugman (68’ Viviani), Rossi, Cutolo (61’ Politano), Mascara, Ragusa. In panchina: Pigliacelli, Frascatore, Fornito, Maniero, Cosic, Padovan, Zuparic. Allenatore: Pasquale Marino

Latina (3-5-2): Iacobucci, Figliomeni, Cottafava, Esposito, Ristovski (83’ Milani), Crimi, Morrone, Maltese (78’ Bruno), Alhassan, Ghezzal, Jonathas (79’ Jefferson). In panchina: Pawlowski, Barraco, Cejas, Cisotti, Brosco, Chiricò. Allenatore: Roberto Breda

Reti: 70’ Jonathas

Arbitro: Leonardo Baracani di Firenze (Citro-Zivelli)

Ammoniti: Rossi, Jonathas

Con il polverone che gli vortica attorno, Marino può solo raccogliere i tre punti contro il Latina sul campo di casa e cercare una vittoria che manca dalla prima delle dieci giornate del campionato cadetto. Per farlo vota il suo Pescara all’aggressività offensiva. Pallino in mano ai biancazzurri nel primo tempo, aperto al 2’ con l’assalto di Ragusa: parte e si insinua in area dalla sinistra, trova lo spazio per il diagonale ma la prima conclusione, seppur velenosa, trova la deviazione di Cottafava. Ai laziali rimane lo spazio solo per le ripartenze: Breda salda stretto il catenaccio davanti alla porta di Iacobucci e predilige il contenimento agli assalti dell’asse Mascara-Ragusa. Su questo, al 18’, arriva un’altra buona occasione per il Delfino, ma Cottafava e nuovamente pronto ad intercettare il tiro in zona rossa. Le pecche del reparto arretrato, però, rimangono la spina nel fianco di Marino: il Latina può tranquillamente passare in vantaggio alla prima sortita, quando al 22’ Crimi taglia il cross illuminante, Zauri va a vuoto e lascia libero Ghezzal sul secondo palo, in ritardo di un soffio, però, per deviarla in porta. Il Latina si fa ruvido e non lesina il fisico per rintuzzare gli abruzzesi: un paio gli episodi in cui vengono recriminati altrettanti penalty, ma Baracani non vede falli in area su Bocchetti e Ragusa. Il crescendo pescarese trova l’acuto in finale di frazione: sventola di Balzano dalla distanza che centra la traversa e chiama il portiere ospite al volo d’accompagnamento, la palla ritorna  sulla destra dell’area per il diagonale radente di Cutolo, Iacobucci rimbalza giù insieme alla sfera e riesce a chiudere il tiro mancino. Il Latina prova la beffa in pieno recupero: Ristovski scappa per una quarantina di metri palla al piede tra le maglie larghe di un Pescara sbilanciato in avanti, chiude con un ottimo servizio a Ghezzal ma la sua conclusione dal limite dell’area gira troppo larga e sciupa tutto.

Tutto un altro match quello che si gioca nel secondo tempo: il Latina torna in campo con tutt’altro piglio e abbassa la cresta del Pescara minuto dopo minuto. Al 47’ è Ghezzal a reclamare rigore sul contrasto di Zauri, ma Baracani mantiene coerente la linea di giudizio. Al quarto d’ora Jonathas la butta dentro, ma la deviazione su calcio di punizione di Maltese viene annullata per offisde. Ventesimo della ripresa: brivido per Belardi, che deve volare sul palo alla sua destra e deviare in angolo la prodezza balistica di Ristovski. Dopo un minuto ancora sudori freddi per il portiere biancazzurro, causati da Ghezzal che si insinua da sinistra e cerca l’angolino lontano, la palla sfila davanti al palo ed esce sul fondo. Nulla può, però, il brevilineo al 25’ st: l’ex Jonathas scaglia un dardo dai 25 metri, sinistro indirizzato sotto la traversa, Belardi paga i centimetri e nonostante il volo non riesce ad opporsi. 0-1. Sconvolgente la squadra di Marino, stentante a reagire nonostante gli inserimenti di Politano e Viviani. Un calo ingiustificabile che denota tutti i limiti della formazione pescarese, incapace di cercare, ancor prima di trovare, la via della porta dopo lo svantaggio, se non con un tiro dal limite di Viviani: comunque ampiamente fuori bersaglio. Niente più fino al 90′, se non venti minuti di saggia amministrazione da parte degli ospiti: il Pescara la palla quasi non la tocca più.

I biancazzurri escono tra i fischi dell’Adriatico, dopo un’altra prestazione promettente in partenza quanto deludente in arrivo. Una squadra che sembra condannata a perdersi lungo la strada e le colpe, adesso senza più appelli, cadono sulla guida. Adesso Marino è davvero in bilico.

 

Daniele Galli


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