Mennea day a Giulianova

1991._Pietro_Mennea_inaugura_il_campo_di_atletica_a_GiulianovaGiulianova. Due gare, una per le categorie giovanili e l’altra, di 200 metri, aperta a tutti sul campo di atletica di Zona Orti, nonché una mostra dedicata a Pietro Mennea, il grande velocista nato a Barletta nel 1952 e scomparso prematuramente a Roma, sua città d’adozione,  il 21 marzo 2013.

  

E’ questo il programma giuliese del “Mennea Day” previsto per il 12 settembre prossimo, giorno in cui la “Freccia del Sud” nel corso delle Universiadi di Città del Messico stabilì quel mitico 19.72, record mondiale sui 200 metri che è durato tantissimi anni e che è stato l’emblema per un certo modo di fare sport tutto italiano. La giornata, indetta dalla FIDAL, Federazione Italiana di Atletica Leggera, patrocinata dall’Amministrazione comunale ed organizzata dalla “Ecologica G”, la pluripremiata associazione sportiva dilettantistica di Giulianova fondata da Luigi Chiodi nel 1979, prenderà avvio alle ore 16 con la manifestazione riservata alle categorie giovanili, mentre alle ore 17 inizierà la gara dei 200 metri aperta non solo ai tesserati FIDAL ma a tutti coloro che intendono onorare il velocista barlettano con la propria presenza.
“Per Giulianova, una delle tre località abruzzesi coinvolte nel “Mennea Day” indetto  dalla FIDAS – spiegano il sindaco Francesco Mastromauro e il consigliere delegato allo Sport Vinicio Ridolfi – l’iniziativa ha una particolare valenza considerando che Pietro Mennea inaugurò, il 26 ottobre 1991, il campo di atletica leggera di Zona Orti. Il campionissimo, quando venne a Giulianova, aveva già appeso le scarpette, ma ciò nonostante continuava a rimanere una leggenda e, al contempo, emblema di uno sport pulito, incarnando egli la figura del fuoriclasse giunto ai traguardi più alti non perché fosse dotato di un fisico fuori dalla norma, bensì per la tenacia negli allenamenti, per la serietà professionale e per la correttezza evidenziata sulle piste di tutto il mondo. Oltretutto Mennea rispetto ad altri atleti di fama riuscì ad affermarsi in altri campi. Vanno qui ricordate – continuano Mastromauro e Ridolfi – le quattro lauree da lui conseguite, l’attività forense e come dottore commercialista, la docenza universitaria alla Facoltà di Scienze dell’Educazione Motoria dell’Università D’Annunzio di Chieti-Pescara, le sue numerosissime pubblicazioni e l’elezione, nel 1999, a deputato europeo. Ma sopra ogni cosa il fatto che egli fu animato da sincera filantropia, tanto da dare vita nel 2006, insieme con la moglie Manuela Olivieri, la Fondazione che portava il suo nome a sostegno delle persone meno fortunate”.

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