PALERMO: Sorrentino; Munoz, Von Bergen, Aronica; Nelson (38’st Formica), Barreto, Donati (32’st Kurtic), Arevalo Rios, Dossena; Dybala (12’st Boselli), Fabbrini. In panchina: Benussi, Viola, Anselmo, Faurlin, Sperduti, Garcia, Brichetto, Sanseverino, Morganella.
Allenatore: Alberto Malesani.
PESCARA: Perin; Zanon, Bianchi Arce, Cosic (1’st Zauri), Bocchetti; Blasi (34’st Cascione), D´Agostino, Rizzo; Caprari (21’st Bjarnason), Caraglio, Celik. In panchina: Pelizzoli, Abbruscato, Balzano, Vukusic, Savelloni. Allenatore: Cristiano Bergodi.
Reti:
ARBITRO: Massimiliano Irrati di Pistoia. (Cariolato-Preti/Niccolai/Tagliavento–Gavillucci).
AMMONITI: Barreto, Rizzo, Blasi
Al Barbera con le toppe: Bergodi scende in Sicilia con la formazione decimata. Infortunato Weiss, lungo stop per Sforzini, l’attacco viene affidato a Celik e Caraglio, sotto la regia di Caprari. Di contro, i rosanero ospitano il Delfino con la nuova guida di Malesani, che raccoglie le redini dell’esonerato Gasperini senza i cavalli di punta, Illicic e Miccoli. Tocca al giovane Dyabala, in coppia con Fabbrini.
Formazioni risicate che si esprimo allo stesso modo. Nel primo tempo si registra un vuoto totale, interrotto solo al
Caffè caldo negli spogliatoi, anzi che il classico thé, e la ripresa vede due squadre appena sveglie. Caprari impegna un paio di volte Sorrentino sottoporta, D’Agostino lo fa tremare ad ogni calcio di punizione, ma la paura è sopravvalutata rispetto al pericolo corso realmente dai rosanero. Più a rischio, invece, Perin, che dopo la sostituzione di Dyabala con Boselli comincia a vedersela male. Barreto e Dossena vengono messi davanti alla porta dal neo-entrato, al
Un punto sofferto e risicato, dal valore ambivalente per la classifica biancazzurra. Si scalano anche così le posizioni, ma una vittoria in casa rosanero (ultimi a 18 punti) poteva dare ben più ossigeno dei 21 punti attuali. I pareggi di Siena e Genoa danno altrettanto da riflettere: le squadre rimangono cortissime lì in fondo, e si poteva approfittare per sbrogliare una matassa che si prospetta sempre più intricata. I tifosi rimangono a guardare, per una volta non a fischiare.
Daniele Galli