Pescara. Giovanni Stroppa abbandona il Delfino dopo la sconfitta patita a Siena. Non tanto l’1-0 e il rendimento negativo, quanto ‘l’ammutinamento’ dei suoi giocatori avrebbero portato il tecnico di Mulazzano a presentare le dimissioni irrevocabili, comunicate da Delli Carri nel dopopartita. Il presidente Sebastiani furibondo con “chi vuole fare il fenomeno”.
Perdere va bene, ma sempre come dico io. Si potrebbe interpretare così il pensiero di Giovanni Stroppa, che dopo la sconfitta per 1-0 di ieri a Siena ha subito presentato le dimissioni da allenatore del Pescara. I biancazzurri, contro la squadra di Serse Cosmi, hanno mostrato la solita, scarsa, concretezza: un rigore sbagliato da Vukusic, pochi rischi reali causati al portiere bianconero Pegolo. Però, in un secondo tempo giocato da un delfino in versione squalo feroce, l’impegno per agguantare il pareggio si è visto. Più solisti disordinati che squadra coesa, però, e di fronte a questo, nonostante sia merce rara, Stroppa ha detto “basta”.
Appena uscito dal campo, l’allenatore si è presentato davanti al presidente Daniele Sebastiani e al direttore sportivo Daniele Delli Carri presentando le dimissioni irrevocabili. Al d.s., poi, il compito di comunicare la decisione del tecnico e della società alla stampa, nella conferenza post-partita. “Ha visto una squadra che non rispondeva più a quello che lui chiedeva”, ha spiegato Delli Carri, “per questo non se la sente più di andare avanti”. Stroppa non avrebbe voluto nemmeno aspettare di sbollire la rabbia, arrivare a questa mattina per riflettere a freddo: dimissioni irrevocabili presentate con una ferma determinazione. “Non ce l’aspettavamo”, ha spiegato ancora Delli Carri, “gli abbiamo sempre dato piena fiducia, e non abbiamo mai pensato di continuare senza Stroppa, gli ho chiesto più volte di riprendere in mano lo scettro ma non era più sua volontà. E per una società, tenere un allenatore che non vuole restare non è certo un bene”.
Questo l’epilogo del rapporto tra il Delfino e l’allenatore di Mulazzano, ma se il direttore sportivo mantiene l’etichetta che compete al suo ruolo, più sanguigno è stato il presidente biancazzurro, furibondo contro l’anarchica compagine che dirige, messa all’indice e al muro. “Ora la squadra dovrà capire che non basta cambiare l’allenatore per risolvere”, ha detto Sebastiani intervistato da una tv locale,”ora devono tirare fuori coglioni in tanti, altrimenti tanti andranno via: se non si affilano tutti, la squadra la stravolgo a gennaio”. Quindi le giustificazioni per il dimissionario: “Ha detto che prepara la partita in un modo e poi ne viene fuori un’altra: ha visto che la squadra non lo segue, quindi si è fatto da parte per il bene del Pescara”. Sul banco degli imputati, Sebastiani piazza praticamente tutta la formazione: “Il mister è uno che non molla, se ci ha lasciato è un brutto segno. Lo ha fatto perché il Siena ha giocato su ogni pallone alla morte, i nostri hanno voluto fare i fenomeni. Ma tra di noi di fenomeni ce ne sono pochissimi: o qualcuno capisce che deve fare l’operaio oppure cambiasse casacca”.
Quindi il futuro, più che prossimo: il consiglio d’amministrazione si è riunito nella tarda mattinata per scegliere il nuovo allenatore. Una riunione che sembra soltanto formale per ufficializzare Franco Colomba, ex del Bologna, navigato ed esperto e abituato a lavorare in ambienti agitati. Delli Carri e Sebastiani predicano la calma e la scelta meditata, ma il patron ha già puntualizzato: “Vediamo di dare una scossa che lasci la gente attaccata al muro”.
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