Il Pescara pronto a scrivere la prima pagina della sua nuova storia, ma il capitolo ‘Ritorno in serie A’ vede subito antagonista una testa di serie come l’Inter. Domani sera all’Adriatico sarà sfida tra il nuovo corso biancazzurro e l’altrettanto giovane progetto di Stramaccioni. Nessun timore riverenziale per Stroppa: “Non siamo sconfitti in partenza”.
Una rosa che si prospetta come il prologo di una trita e ritrita barzelletta, ma che in realtà è solo il contraltare di un rinnovamento profondo. Nel Pescara che domani sera scenderà in campo per la prima giornata del suo ritorno in serie A dopo vent’anni ci sono danesi, svedesi, colombiani, brasiliano, serbi, slovacci, islandesi e croati. A guidare questo melting-pot c’è Giovanni Stroppa, giovane ed esordiente tecnico che è balzato d’un colpo dalla seconda divisione alla massima serie: è in lui, piuttosto che in una squadra composta frammentariamente in una continua evoluzione estiva, che si possono cercare le chiavi interpretative del match di domani. Il timore riverenziale, innanzitutto, scartato anche al cospetto del club milanese: “Sarà una partita difficilissima”, ha detto Giovannino, comunque fiducioso che “non possiamo partire sconfitti in partenza, ma cercare di aggredire l’Inter e non farla ragionare”. Il suo 4-3-3, ben lontano dai fluidi dinamismi zemaniani, aggredirà dagli esterni, il talentino Caprari e una opzione tra Celik e Weiss, per affidarsi ex-equo agli arieti Abbruscato e Jonathas. In difesa, davanti al portierino-fenomeno Perin, la ‘vecchia guardia’ di Romagnoli e Capuano, con i motori propulsori di Balzano e Zanon a spingere sulle fasce. La chiave del centrocampo è messa nelle mani di Emmanuel Cascione, affiancato dal danesino aggressivo Nielsen, e dalla scelta tra Colucci e Quintero.
Anche per l’Inter si apre un (secondo) nuovo corso, quello di Giovanni Stramaccioni, tecnico coetaneo di Stroppa, buttato in corsa sulla panchina di uno dei più grandi club d’Europa dopo uno stillicidio di allenatori. E se l’anno passato ha ben figurato salvando capra e cavoli, oggi si presenta come l’allenatore titolare scelto da Massimo Moratti. A sua disposizione nuovi innesti altisonanti e calibri pesanti. Avrà pure perso Julio Cesar, Lucio ed è separato in casa con Maicon, ma accanto a Sneijder, Zanetti, Milito ha i nuovi innesti di Gargano, Cassano, Palacio e la scommessa di Coutinho. . All’Adriatico scenderanno i nerazzurri che hanno sconfitto il Vaslui nel preliminare di Champions (Reti di Cambiasso e Palacio). Il 4-3-1-2 di ‘Strama’, si affida a Milito e al probabile esordio in serie A da nerazzurro di Cassano, in alternativa a Coutinho. Cambiasso in Regia, con Guarin e l’atteso Gargano. Sneijder a spingere dietro le punte, Castellazzi a coprire la porta dell’inforunato Handanovic, protetto da Samuel, Zanetti, Silvestre e Nagatomo. Che lo spettacolo abbia inizio: l’ora X scatta alle 20:45.
Direzione di gara affidata al signor Marco Guida di Torre Annunziata, Bianchi e Rosi gli assistenti. Damato e Palazzino i giudici di porta, nuova figura introdotta nella serie A dopo le esperienze internazionali. Tutto esaurito all’Adriatico: circa 20mila le presenze previste, dopo la caccia spietata al biglietto consumatasi in poche ore dall’apertura delle vendite, e la campagna abbonamenti conclusasi con ottimi risultati, nonostante le polemiche sui rincari e per le consegne.
Daniele Galli