Ortona. Fino allo scorso campionato guidava i compagni dal campo, con la fascia da capitano al braccio. Poi, per motivi più personali che tecnici, ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo e di dare avvio ad un nuovo percorso professionale, ma sempre all’interno della grande famiglia della Tombesi.
Nelle vesti di direttore sportivo, Alessio Rossi ha vissuto un’estate caldissima, che alla fine ha portato ad Ortona un gruppo di giocatori capaci di far sognare una stagione nei primissimi posti in classifica. Una squadra che possa ripagare sul campo gli sforzi compiuti dalla proprietà e dall’intera società:
“Abbiamo lavorato duramente nei passati mesi, ma devo dire che siamo riusciti a raggiungere quasi tutti gli obiettivi di mercato che ci eravamo prefissati. Mister Morena, con cui abbiamo condiviso tutte le scelte, ci aveva fatto i nomi di alcuni giocatori che potessero farci fare il salto di qualità, e mi riferisco a Silveira, a Vidal, a un pivot come Piovesan. A questi ragazzi si sono poi aggiunte alcune “occasioni” sul mercato, giocatori di qualità come Ballesta o Alex Di Pietro, oltre all’ossatura della squadra dello scorso anno, protagonista di un grande girone di ritorno con i vari Cieri, Morelli, Amelii e i fratelli Dell’Oso. In definitiva, siamo convinti di aver costruito una squadra competitiva, cui diamo l’obiettivo minimo di qualificarsi ai playoff, senza nascondere un obiettivo “segreto”, più ambizioso, che per motivi di scaramanzia non diciamo. Dal punto di vista personale, passare dal campo alla scrivania è stato bello ma anche difficile. Ho lasciato il calcio a 5 giocato non tanto per problemi fisici, quanto per poter stare più vicino alla mia famiglia. Avrei potuto continuare a giocare a un livello inferiore, magari in qualche squadra di serie C, ma ho preferito rimanere nella famiglia della Tombesi e accettare l’invito del presidente, che ringrazio, per costituire una sorta di collegamento tra proprietà e squadra. Il legame personale e di fiducia che mi lega al presidente ha reso in realtà molto facile accettare questo incarico. È un lavoro nuovo, non semplice ma che mi piace già molto. Mi auguro di poter raggiungere, già al primo anno, i successi che tutti noi a Ortona ci auguriamo”.