La carriera di Simone Angelucci cestisticamente nasce ad Empoli, dove compie tutta la trafila delle giovanili, prima di approdare a Pistoia, dove con la maglia della società toscana gioca per due stagioni. Nell’ultima in particolare, Simone ha un discreto minutaggio, con quasi 21 minuti giocati, frutto di 32 gare, nelle quali mette piede in campo, realizzando sessanta punti, acquisendo esperienza e personalità, in un campionato di spessore, quale quello cadetto.
Così come per Converso, anche per Angelucci, la società farnese esprime tutta la propria soddisfazione, per aver portato a Campli, un giocatore che seppur ancora diciannovenne, aveva numerose richieste, anche da altre società della cadetteria. Allora Simone, arrivi a Campli, dopo l’esperienza di Pistoia, una decisione chiaramente ponderata, ragionata, alla fine voluta, quella che ti porta a Campli, perché questa tua scelta? “Guarda, dopo che Bottegone ha ritenuto di non poter più continuare, mi sono guardato intorno e con il mio procuratore, abbiamo vagliato diverse possibilità, poi alla fine ho scelto Campli, perché mi hanno parlato benissimo dell’ambiente, del posto, della gente della passione che la contraddistingue per il basket; ma devo anche dire, che quello che mi ha spinto in modo decisivo, è la presenza di coach Millina; una figura importante, per carisma per competenza e dunque per noi giovani, uno stimolo in più per migliorarci e crescere in prospettiva”.
Come pensi possa essere il tuo impatto, in questa nuova realtà, valutando anche le tue caratteristiche tecniche? “Ma diciamo che essendo questo, il mio primo anno da “senior”, penso che l’impegno che metterò, anche per mia indole, possa tramutarsi in uno spazio di responsabilità in campo. Questa nuova sfida, mi affascina ed al contempo mi carica, perché so, che per me è un anno importante, sotto tutti i profili”. Simone, per te questo è un girone nuovo, cosa pensi delle squadre che lo compongono, ed in particolare, la nuova regola degli under, può rappresentare un trampolino di lancio, per voi giovani?
“Guarda per quel che riguarda il girone, ho sentito dal mio papà che fa l’allenatore da tanto tempo, che ci sono squadre con dei roster importanti e dunque sarà sicuramente, un girone molto impegnativo; per quel che riguarda la nuova regola, io penso che i giovani, debbano giocare, indipendentemente dall’obbligatorietà inserita da nuove norme; comunque sia, visto che da quest’anno ci sarà spazio, io penso che nell’arco della stagione, verranno fuori dei prospetti interessanti, fermo restando che alla base di tutto, ci deve essere la costanza, il lavoro quotidiano, che ti permette di migliorare e di conseguire risultati importanti sia dal punto di vista personale che dal punto di vista collettivo, di squadra”.