Interamnia World Cup: impresa riuscita

italiaL’impresa è riuscita. E non è un’affermazione retorica perché, date le premesse della vigilia e le accresciute difficoltà nell’organizzazione di una manifestazione complessa come questa del quarantennale, quello che era stato presentato come un sogno si è avverato secondo le più rosee aspettative.

“Il torneo si è arricchito di contenuti” commenta il presidente Pier Luigi Montauti “e le presenze importanti che abbiamo avuto a Teramo, per la 40^ edizione, ci danno lo spunto per aprire nuove strade”. Alla loro presentazione, difatti, le iniziative per la celebrazione dell’anniversario volevano segnare non un punto di arrivo, ma l’avvio di un nuovo corso della manifestazione, che possa avvalersi su un aspetto organizzativo più flessibile insieme a una più concreta integrazione nel territorio. E in questo senso la 40^ Interamnia World Cup non ha avuto le caratteristiche della commemorazione, ma quelle di un’iniziativa in movimento, lanciata con un ponte verso il mondo, per rafforzare e diffondere il suo messaggio di unione e fratellanza fra i popoli, nell’obiettivo di connotare Teramo come “Città della Pace”. In questa ottica l’edizione 2012 è stata profondamente segnata dal Concorso Internazionale “Il Leader di Domani”, cui hanno partecipato bambini di tutto il mondo e che ha tracciato un itinerario di idee, di emergenze e di sfide che hanno dato vita alla “Carta di Teramo”, siglata dagli illustri rappresentanti istituzionali riuniti, in occasione della Coppa, nel workshop “I Sindaci Leader di un Mondo Nuovo”. E nella nostra città, grazie al torneo di pallamano più internazionale del mondo, si sono incontrati Sindaci e Presidenti di Federazione, Ministri, Ambasciatori, Direttori universitari e Monaci tibetani, per stringere un accordo che faccia viaggiare nel mondo il medesimo messaggio di pace. “Le autorità intervenute a Teramo hanno mostrato un forte interesse per la nostra iniziativa” continua Montauti “e si sono dichiarati pronti a collaborare per diffondere il nostro messaggio e la “Carta di Teramo” nei loro paesi. I contatti costruiti grazie al workshop potranno aprire nuovi contatti , nuove soluzioni, nuovi progetti, perché il nostro cammino per fare di Teramo una Città della Pace è solo all’inizio”.

Pensa già al futuro, il presidente, alla prossima edizione dell’Interamnia World Cup e alla riconsiderazione della sua formula, secondo un’organizzazione che guardi più concretamente alla collaborazione con i Comuni del territorio teramano e alle accresciute relazioni internazionali.

“Al contrario delle voci che da un po’ di tempo si susseguono in città” aggiunge “la manifestazione continuerà a vivere e si accrescerà di tutti i suoi valori più profondi che vanno anche oltre lo sport. Se a Teramo le difficoltà, soprattutto economiche, non ci consentiranno di proseguire nel nostro percorso, non è escluso che l’Interamnia World Cup possa dare vita a una nuova formula e a un’organizzazione che tenga conto della sua rete di relazioni internazionali, che faccia viaggiare il torneo anche altrove, nel mondo”. Anche dal punto di vista sportivo la 40^ edizione della Coppa ha continuato a svolgere la sua funzione propulsiva e di promozione, evidenziando buone qualità tecniche, come hanno rilevato i Dirigenti dei Club e i numerosi Presidenti di Federazioni internazionali presenti in città. “Abbiamo portato sei Nazionali, tra cui quella italiana e formazioni universitarie, oltre ai club più affezionati che continuano a considerare il nostro torneo, con l’elevato numero di squadre in gara, terreno fertile per misurarsi in campo internazionale con l’handball di qualità. Il merito non è solo nostro, ma i ringraziamenti vanno a tutti gli Enti che ci sono vicini e ci sostengono, Maurizio Brucchi in testa che, in questa occasione, ha pienamente svolto il suo ruolo di ‘Sindaco dei Sindaci’; ringraziamo anche gli sponsor e, soprattutto, tutti i nostri collaboratori e l’esercito di volontari che danno il massimo per la piena riuscita della manifestazione e senza i quali l’Interamnia World Cup non sarebbe possibile”.

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