Pescara. La rissa furibonda di giovedì sera, nata da un pugno rifilato da un giocatore della Luparense a un biancazzurro, durante il terzo tempo di gara 1, porta il Pescara Calcio alla protesta più estrema: i ritiro dalle finale scudetto di calcio a 5.
Rigori contestati, gol annullati e, a gara finita (dopo la vittoria degli ospiti assegnata dai tiri di rigore), il cazzotto di Tobe in faccia al pescarese Caputo che ha fatto innescare la rissa furibonda sul parquet del PalaGiovanniPaoloII, sedata solo dall’intervento dei celerini con i manganelli.
Una scena orribile, in diretta tv internazionale, che tutti vorrebbero presto dimenticare, Divisione e Lega in primis. Ma la società biancazzurra non ci sta e il patron Danilo Iannascoli protesta nella maniera più drastica: “Sospensione di tutte le competizioni ufficiali”.
Un comunicato del d.s. Iannascoli, nel primo pomeriggio di oggi, ha comunicato il ritiro da tutte le competizioni ufficiali e la sospensione degli allenamenti della prima squadra. Ovvero: niente gara 2 in programma il 7 giugno a San Martino di Lupari.
IL COMUNICATO DI IANNASCOLI
In qualita? di presidente dell’ASD Pescara, a seguito dei gravissimi fatti, accaduti prima, durante e dopo la gara 1 di Finale Play Off, e connotati
- – da aggressioni verbali e fisiche subite dai nostri dirigenti e giocatori;
- – dall’ennesima inadeguata direzione arbitrale, figlia di designazioni cervellotiche e
non imparziali;
- – dalla ripetuta, stucchevole, inaccettabile richiesta preventiva di assistenza, presentata dalla squadra avversaria alle forze dell’ordine e ai commissari e delegati, condita da lettere costruite ad arte su motivazioni fantasiose e offensive, che hanno inasprito gli animi gia? prima dell’inizio delle gare e che hanno purtroppo comportato un clima e un finale di gara che non posso ne? accettare ne? dimenticare;
COMUNICO
che, a partire dalla data odierna mi sento obbligato, per tutelare la mia Societa?, nel- la persona dei dirigenti, giocatori e tecnici che la compongono, a sospendere sia gli allenamenti che la partecipazione a tutte le attivita? e le competizioni ufficiali della prima squadra.
Sia l’utilizzo del terzo tempo con finalita? di aggressione fisica nei confronti di un nostro giocatore, sia l’utilizzo di parole quali “terremotati” e “handicappato”, da par- te di squallidi personaggi, con finalita? gravemente ingiuriose ed espressamente in- dicative della grettezza morale degli stessi, non possono restare impunite e non possono essere taciute.
Il mio costante impegno nel sociale e la carica di Presidente del Panathon Adriati- co, che sono onorato di rappresentare, non mi permettono di continuare dopo aver dovuto assistere ai gravissimi fatti accaduti, fatti che hanno calpestato i valori dello sport che giornalmente difendo e promuovo con ogni mezzo.
Le affermazioni e le offese dei tesserati e dei giocatori della Luparense verso la mia Regione, la mia Citta? e la mia Societa?, rappresentata in panchina dal Vice Presi- dente Matteo Iannascoli, non passeranno impunite e i miei legali sono gia? stati de- legati e autorizzati a tutelarmi in tutte le sedi.
Grazie a tutto il popolo biancazzurro e a tutti gli sportivi, i quali, provenendo da tutto l’Abruzzo, hanno ancora una volta riempito il Papa Giovanni Paolo II, grazie per averci sostenuto con calore, affetto e con il solito incitamento corretto e mai offensi- vo nei confronto degli avversari.
In fede
Danilo Iannascoli