Elezioni Tortoreto, Richi: la contrapposizione è tra buona e cattiva politica: l’intervento

L’analisi politica di Franco Coccia, in prossimità del confronto elettorale per le amministrative di Tortoreto e i riferimenti sul recente passato, non è passata inosservata.

 

Anzi. Sulla questione registriamo la presa di posizione di Alessandra Richi, sindaco dal 2014 al 2017, in qualche maniera chiamata in causa nel confronto, come dice Coccia, tra il vecchio e il nuovo.

 

L’intervento

 

“Franco Coccia ha parlato di vecchio e nuovo”, scrive la Richi, “peccato però a parti invertite. Io c’ero, lui no.

L’incontro del mese di luglio, nel quale sarebbe mancata una parte della maggioranza, seguiva un precedente incontro sul Prg e chiarimenti sullo stesso, dove mancava proprio l’assessore di riferimento. Che quegli stessi chiarimenti doveva fornire. A luglio, l’assenza motivata al sindaco con mail (che non temi di rendere pubbliche), scaturiva da un piano regolatore depositato al Genio Civile senza preventiva condivisione. A questo incontro sono seguite ulteriori e innumerevoli riunioni di maggioranza nelle quali i dissidenti sono mancati. Persino in quella di febbraio 2016, per motivi politici.

Ad ogni buon conto, non si fa cadere un’amministrazione per una mancata riunione dopo un anno e mezzo.

 

Di occasioni per chiarire ne sono seguite diverse, ma al confronto hanno preferito una prova di forza, sfiduciando il loro sindaco. Da qui le mie revoche, reazione proporzionale all’offesa fino all’accordo vendicativo del nuovo gruppo consiliare Impegni Civico per lo scioglimento del consiglio comunale. Se poi il nuovo è sbeffeggiare il sindaco, vantandosi dell’ammutinamento in consiglio, mentre il primo cittadino è a perlustrare il paese con la Protezione Civile e settore manutentivo (23 marzo 2015), per fronteggiare l’allerta meteo, poco importa.

Se il nuovo è scaricare ad altri situazioni difficili e impopolari. Non sono stata io e nemmeno i consiglieri fedeli al mandato elettorale nel portare ex sindaco in riunione di maggioranza. Non sono stata io, e nemmeno i consiglieri fedeli a chiedere l’interessamento di onorevoli. Non ho proposto io, come non lo ho hanno fatto coloro rimasti fedeli fino alla fine, nessun incarico professionale esterno.

A mio parere vecchio e nuovo devono cedere alla contrapposizione tra buona e cattiva politica. E’ buona politica non prendersi i meriti di una scelta non votata in giunta o in consiglio: considerare tutti i cittadini alla pari, senza dare ascolto solo a coloro che ci hanno votato. Non nascondersi al pubblico confronto. Avere fino in fondo il coraggio delle proprie scelte. Prima i dissidenti hanno mandato a parlare con me Federico Di Lorenzi e Lilli Piacentini. Poi tante scene mute e chiacchiericcio nell’orecchio. Oggi parlano attraverso il candidato sindaco Franco Rampa, lasciando a Franco Coccia il compito di giustificare l’ingiustificabile”.

 

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