Invece i Roseto Sharks hanno vissuto un’annata indimenticabile, considerata da qualcuno come quella in cui si è assistito ad una sorta di miracolo sportivo.
Le prime uscite nel precampionato sembravano confermare le profezie degli ‘esperti’ (?), poi improvvisamente nel corso di un’amichevole contro la Virtus Roma si sono visti i primi segnali di quella che sarebbe diventata una Squadra con la S maiuscola. Nei successivi impegni che precedevano l’avvio del torneo però sono riemerse le perplessità.
A tutto ciò si è aggiunta la condizione fisica non ottimale di alcuni giocatori, il taglio di Briggs e l’inserimento di Valerio Amoroso soltanto nell’immediata vigilia della prima giornata. Gli Sharks si sono recati così a Verona per quello che coach Di Paolantonio aveva definito ‘il nostro precampionato’.
Probabilmente lo stesso condottiero biancazzurro, così come i suoi giocatori, temeva di rimediare una sonora batosta ed invece i rosetani sono usciti dal capoluogo scaligero con un’imprevista ma netta vittoria.
Poi è arrivata la vetta della classifica, condita da un ben organizzato gioco corale, con la ciliegina sulla torta chiamata Adam Smith, capocannoniere del torneo fin dalle prime giornate. All’interno di questo meccanismo sempre più rodato si sono inseriti alla perfezione prima Brandon Sherrod e poi Andrea Piazza.
Due piccoli passaggi a vuoto, rispettivamente sul finale del girone d’andata e di quello di ritorno, ma al termine della stagione regolare la Visitroseto.it ha conquistato la sesta posizione e la possibilità di giocare i play-off, come già dodici mesi prima.
Non sono state sfide altamente spettacolari quelle contro una Legnano debilitata (da due o tre defezioni), ma i ragazzi di Di Paolantonio, che non stavano molto meglio sul piano fisico, hanno sovvertito di nuovo il pronostico di molti, riuscendo ad avere la meglio per 3-1 e a regalarsi la sfida con la Segafredo Bologna.
Roseto vittima sacrificale delle V Nere? Niente affatto. La dimostrazione è evidente fin da Gara 1, dove gli Sharks a suon di triple si sono tolti il lusso di espugnare il PalaDozza (nell’occasione casa della Virtus). Il resto della serie ha visto poi prevalere la corazzata guidata da Ramagli.
Poco male. Questi ragazzi erano già andati ben oltre le aspettative, sputando sangue per la maglia biancazzurra. L’esigente ma passionale pubblico rosetano ha capito benissimo tutto ciò ed ha ricambiato questo attaccamento alla causa con tanta riconoscenza e con una gratitudine che con ogni probabilità rimarrà anche negli anni a venire, quando gli Squali 2016-2017 emigreranno verso nuovi lidi.
Il futuro? A Roseto la prassi vorrebbe un’estate piena di dubbi, problemi e scetticismo. Quest’anno le premesse sembrerebbero essere migliori. La società, seppur tra mille sforzi, sembra essere ormai consolidata e l’aiuto dei brillanti risultati delle ultime due stagioni, dell’azionariato popolare e del botteghino, permettono di guardare al futuro con fiducia. Inoltre dalla prossima stagione il sostegno della Liofilchem, già oggi fra i main sponsor biancazzurri, dovrebbe essere più consistente.
Sicuramente si ripartirà da coach Di Paolantonio, la certezza sulla quale costruire il Roseto 2017-2018. Stando ai primi rumors, più di un giocatore vorrebbe rimanere per un altro campionato sulle rive dell’Adriatico e per due o tre elementi questo desiderio potrebbe esaudirsi.
Molto dipenderà anche dall’eventuale riconferma di Valerio Amoroso, la cui presenza nel nuovo roster indurrebbe a scegliere sul mercato giocatori con determinate caratteristiche piuttosto che altre.
Ma almeno per qualche giorno il pensiero sarà ancora rivolto alla stagione appena conclusa, perchè la città di Roseto ha voglia di continuare a coccolarsi per un po’ i ragazzi che l’hanno fatta sognare fino a domenica scorsa.