Pescara-Brescia 1-1: il delfino non va oltre il pari nel posticipo

curvanord_bresciaPescara: Anania, Capuano, Zanon, Romagnoli, Balzano, Cascione, Verratti, Nielsen (41’st Kone), Insigne, Sansovini (34’st Soddimo), Immobile. In panchina. Boccheti, Maniero, Gessa, Togni, Ragni. Allenatore: Zdenek Zeman

Brescia: Arcari, Daprelà, De Maio, Caldirola, Martinez, Vass (32’st Rossi), Zambelli, Salamon, Martina Rini, El Kaddouri, Piovaccari (25’st Feczesin). In panchina: Cordova, Zoboli, Foti, Dalla Mano, Leali. Allenatore: Alessandro Calori.

Reti: 3’ Piovaccari, 21’ Immobile

Ammoniti: Piovaccari, Martinez, Vass, Immobile, Zambelli, Nielsen, Verratti, Kone, De Maio

Espulso: Verrati

Note: al 23’ El Kaddouri sbaglia un calcio di rigore

 

Occasione sprecata per il Pescara nel posticipo, davanti a 18600 spettatori e una coreografia da Serie A: dopo il pari del Torino contro la Juve Stabia, la squadra di Zeman non sfrutta l’occasione per riportarsi da sola alla vetta della classifica. Un primo tempo intenso e ricco di emozioni, con il Pescara che rientra negli spogliatoi sul pari ma con la bilancia a pendere dalla propria parte; nella ripresa, poi, tramuta la proverbiale circolazione di palla in una sequela infruttuosa di lanci lunghi, rinunciando di fatto alla propria partita.

 

Doccia fredda per il Pescara che va in svantaggio dopo soli 3 minuti: con un abile piroetta sulla linea mediana, El Kaddouri aggira Capuano e serve Piovaccari in profondità; si innesca la fuga rincorsa da Romagnoli, ultimo difensore prima di Anania, superato con una secca sterzata sul limite seguita da un radente che batte Anania incrociandosi sul palo sinistro. 0-1. L’occasionissima per il pareggio la spreca Cascione al 12’, quando un tiro ravvicinato di Immobile viene rimpallato da un difensore e gli diventa un assist perfetto sottoporta, sul palo opposto rimasto coperto solo da Arcari, ma il lungo centrocampista biancazzurro sbaglia l’appoggio al volo e grazia clamorosamente il portiere bresciano. Arcari che al 15’ si salva solo con il supporto di Salamon, provvidenziale ad anticipare l’inserimento di Romagnoli sulla palla messa in area piccola da Immobile. La sponda di testa del bomber pescarese si ripete due minuti dopo, quando scarica a centro area sullo spiovente di Balzano, a rimorchio arriva preciso Nielsen, ma c’è De Maio ad immolarsi con il corpo sulla violenta conclusione. L’intensità offensiva del delfino cresce fino a diventare incontenibile, trascinata da un Immobile in grande forma: tutta sua l’azione dell’1-1 al 21’, quando si insinua dalla sinistra dell’area e si porta a spasso tre difensori, cerca a memoria l’appoggio di Verratti e poi cuce un capolavoro con l’interno destro che si insacca sul palo lontano per il pareggio. Tremano i 18mila dell’Adriatico al 23’, quando sul lungo cross dalla sinistra finiscono a terra davanti ad Anania un paio di giocatori per parte, e l’arbitro Massa fischia inspiegabilmente il rigore: sul dischetto va El Kaddouri che cerca l’angolino in basso a sinistra, Anania intuisce e sfiora appena la palla che finisce sul palo e rispedisce in gola l’esultanza bresciana. L’entusiasmo dell’episodio mantiene alto il ritmo del Pescara, che gioca attacca a testa alza e con costanza, nonostante la compattezza della squadra di Calori: Insigne al 41’ dal limite conclude ad un soffio dal palo, dopo uno stop di petto che vale il dribbling su due uomini.

 

La ripresa si apre con un sacrilegio di El Kaddouri: al 2’ Daprelà discende sulla sinistra e sbilancia la difesa che non si cura dell’accorrente belga di origine marocchine, anche Anania sembra voler andare incontro allo svizzero e lascia la porta vuota, El Kaddouri viene servito sulla lunetta e conclude inspiegabilmente in curva nord. L’aggressività delle rondinelle lascia sul posto il Pescara, e al 5’st Piovaccari manca di poco la porta con una bomba dalla destra dell’area: l’autore del primo goal bresciano poteva anche concludere di prima intenzione sulla verticalizzazione, ma sceglie di addomesticare meglio la palla e non vede Anania ancora una volta fuori dai pali. La reazione biancazzurra al 10’st: ripartenza in due tocchi che mette Sansovini in condizione di superare in velocità la linea difensiva bresciana, ma il capitano conferma la serata opaca con un sinistro fuori dallo specchio, seppur di poco e con Arcari fulminato dal tiro rapidissimo. Intervento terribile su Insigne al 18’st, chiuso tra incudine e martelli da Zambelli e Martina Rini: il Brescia si difende così dai tentativi della squadra di Zeman di riprendere la gara che, gradualmente, sembra sfuggirgli dalle mani. L’equilibrio che si instaura intorno alla mezzora viene interrotto da El Kaddouri, che al 28’st, sfugge alla difesa altissima rincorrendo una palla spizzata dalla trequarti, Romagnoli non lo recupera prima della conclusione ma Anania stavolta rimane ben piazzato e si oppone con i pugni al violento diagonale. Soddimo e Sansovini sono le carte giocate dal tecnico boemo nel finale, ma la musica non cambia: tanti lanci lunghi per la profondità di Insigne, troppi e troppo facili da leggere per la retroguardia di Calori; il Pescara rinuncia a fare il proprio gioco, l’unico appena concreto è Immobile ma diventa animale da gabbia per le rondinelle. Nervosismo nei quattro minuti di recupero, con Verratti espulso direttamente per un’entrataccia alla cieca per interrompere il tentativo di ripartenza del Brescia. Nulla più fino alla fine, con l’impressione che non sarebbero bastati altri 90 minuti al delfino per evolversi.

Così, il Torino rimane primo per una lunghezza, grazie anche alla sentenza del giudice sportivo per i lampioni di Padova. Il sorpasso si può dire solo rimandato.

 

Daniele Galli


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