Pescara-Cittadella 1-0. Anania-show, ma è un brutto delfino

PescarastemmaPescara: Anania, Balzano, Brosco, Bacchetti, Petterini, Gessa, Togni (13’st Kone), Cascione, Sansovini (13’st Soddimo), Immobile, Giacomelli. A disposizione: Cattenari, Bocchetti, Romagnoli, Nicco, Maniero. Allenatore: Zdenek Zeman

Cittadella: Cordaz, Martinelli, Pellizzer, Gasparetto, Marchesan, Vitofrancesco (39’st Magallanes), Schiavon, Branzani (26’st Di Roberto), Bellazzini, Di Carmine (16’st Di Nardo), Maah. A disposizione: Pierobon, Scardina, Martignago, Job. Allenatore: Daniele Foscarini

Reti: 11’st Sansovini

Arbitro: Marchiori di Ferrara. (Segna-Santuari)

Ammoniti: Brosco, Bellazzini, Branzani, Giacomelli, Anania.

 

Sarà il breve intervallo dopo il turno infrasettimanale, saranno le assenze di Capuano, Zanon e soprattutto Insigne, il Pescara dell’anticipo della 9° giornata scende in campo all’Adriatico disordinato, scomposto e soventemente sbadato. La partita diverte, ma è calcisticamente ignorante: da una parte i biancazzurri con una difesa imbambolata e un attacco a marcia ridotta, dall’altra un Cittadella da palle lunghe e pedalare, tanto inconcludente quante sono le occasioni raccolte davanti ad un immenso Anania. Carrellate di occasioni nei primi 45 minuti, ma reti paradossalmente inviolate. Comincia il Pescara, dopo soli 40 secondi: Immobile riceve davanti a Cordaz, controlla a fatica e si fa anticipare al momento del tiro. Il più insidioso tra gli ospiti è il francesce Maah, che ingaggia dal 22’ un duello personale con Anania, iniziando facendolo volare per deviare in angolo. La prima, vera, palla goal se la trova sui piedi Bellazzini, che al 30’ arriva a tu per tu con l’estremo difensore adriatico che sbarra la porta con il piedone sulla facile conclusione; contropiede innescato da una potente girata sul limite dell’area di Immobile, respinta da un difensore con il corpo. C’è anche la squadra si Zeman: al 32’ è Petterini che affonda e la taglia dentro, si avventa Cascione che scivola tentando la sforbiciata al volo, togliendo al vicino Immobile la possibilità di tiro secco in porta. Petterini allora, dopo sei minuti, prova l’inserimento personale, ma giunto alla conclusione ravvicinata “zappa” e manca di angolazione, permettendo a Cordaz di respingere con i piedi. Da qui alla pausa è Anania-show, impegnato personalmente contro il forcing del Cittadella: 39’ Maah semina il panico in area, supera Balzano, aggira Anania e tira a porta vuota ma Balzano riesce a metterci la puntina e a scampare il goal fatto. In realtà è il  Pescara autolesionista, incocciata con un fuorigioco altissimo poco prima del centrocampo. Il cittadella lo scavalca puntualmente in contropiede e arriva per la seconda volta a concludere con Di Carmine: Anania si oppone nuovamente. Cittadella forsennato, torna in ballo Maah lanciato a tu per tu con Anania e gli conclude addosso: sempre pronto il portiere biancazzurro. Pescara in forte sofferenza, riperde palla Gessa e Schiavon tira per l’ennesima volta in pochi secondi: Anania super.

Dopo 11 minuti di ripresa i dannunziani vanno in vantaggio con una perla di Sansovini, che riceve il suggerimento dalla percussione di Cascione e, in un lampo, stoppa e tira raso terra senza lasciare scampo a Cordaz e compagni. L’ultimo atto per il capitano, che lascia il posto a Soddimo senza polemiche, stringendo il cinque a Zeman arrivando in panchina. Esce anche Togni per il giovane ivoriano Kone. Ballerino il Pescara: Immobile danza il tango sulla linea di fondo ospite, sfortunato a rientrare sul palo, mentre la difesa latita davanti ad Anania, che è costretto ad anticipare Maah con la testa sulla trequarti al 19’st, e non sarà l’unico intervento al di fuori dell’area di rigore. Il duello prosegue, Maah si sgancia sul filo dell’offside al 23’st, apre il destro appena in area ma Anania chiude tutto e rimane su fino all’ultimo istante: un muro! Clamoroso abbaglio di Merchiori al 33’st che non vede lo stop di avambraccio di Pellizzer sull’inzuccata di Immobile in piena area piccola: veementi le proteste del bomber campano ma niente calcio di rigore. Gli ultimi dieci minuti sono un’accozzaglia di niente. Il paradosso Zemaniano, ora, parla di una squadra che capitalizza anche quando gioca male: un teorema che parla di piena zona play-off, grazie ai sedici punti regalati dalla 5° vittoria in nove partite.

Daniele Galli


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