Pescara (4-3-2-1): Bizzarri; Vitturini (53’ Zuparic), Campagnaro, Coda, Biraghi; Memushaj, Cristante, Aquilani; Benali (46’ Fornasier), Caprari; Bahebeck (66’ Pepe). In panchina: Fiorillo, Pigliacelli, Bruno, Mitrita, Pettinari. Allenatore: Massimo Oddo
Sampdoria (4-3-1-2): Viviano; Sala, Silvestre, Skriniar, Regini; Barreto (83’ Praet), Torreira, Linetty; Alvarez (54’ Bruno Fernandes); Budimir, Quagliarella (68’ Muriel). In panchina: Puggioni, Tozzo, Krajnc, Dodô, Djuricic, Eramo, Muriel, Schick, Pereira, Cigarini. Allenatore: Marco Giampaolo
Reti: 12’ Campagnaro (a), 22’ Campagnaro
Arbitro: Domenico Celi di Bari (Passeri-Mondin/De Meo/Banti-Martinelli)
Espulso: Coda
Ammoniti: Coda, Aquilani, Viviano
Oddo rivoluziona metà del suo Pescara per affrontare la Sampdoria nell’anticipo dell’8° giornata: in difesa recupera finalmente Coda, sulle fasce con Biraghi esordisce il baby Vitturini, centrocampo tosto con Cristante al posto di Memushaj e trova nuovamente un posto da titolare Aquilani. La vera novità, però, è il ritorno di Bahebeck come estremo offensivo, davanti a Caprari e Benali. Tante novità anche per Giampaolo, con Barreto preferito a Praet in mediana e con Budimir al posto di Muriel in avanti.
La prima palla buona capita al 5’ sul sinistro di Caprari, Bahebeck porta palla sulla sinistra e manda Biraghi al cross ma il tiro al volo dell’ex romanista si alza sopra la traversa. Alta anche la risposta, al 8’, di Budimir dal limite. Parte bene in palla Bahebeck che, al 9’, si guadagna un corner e poi lo incorna di potenza sulla battuta tesa di Aquilani, però tra le braccia di Viviano. Proprio un calcio piazzato diventa fatale al Pescara, all’11’: su punizione dai 30 metri, al centro dell’area Campagnaro salta per anticipare Barreto ma la mette nella propria rete. 1-0 precoce su autogoal dell’ex. Caprari cerca di annullare l’errore subito dopo la battuta dal centro, si porta al tiro da posizione ravvicinata ma trova pronto Viviani alla respinta felina. La giustizia del calcio, però, si manifesta in tutta la sua concretezza al 22’: Aquilani batte dalla bandierina e Campagnaro sale in cielo ad inzuccare l’1-1 che gli vale il perdono. L’episodio galvanizza i biancazzuri, Vitturini recupera palla dalla battuta doriana e verticalizza per Caprari che si libera di Silvestrr in dribbling, corre nello spazio libero e, da 20 metri, spara una mina che Viviano riesce a bloccare solo sacrificando il volto. La balla finisce in corner, lo batte ancora Aquilani nel cuore dell’area, il rimbalzo non trova nessun opposizione e si defila nel vuoto, dove arriva Benalì con la potenza della corsa ma Viviano rimane reattivo nonostante la botta incassata e devia in tuffo. Gara che si fa bella bella: Budimir trova il varo al 31’ per infilarsi sulla sinistra e tirare secco, Bizzarri la para facile e rilancia sulla fascia opposta, Caprari è il fulmine del pomeriggio e vola a far da fotocopia ma, all’opposto di Budimir, cerca il destro alto a girare e la palla sfila di poco sopra l’incrocio dei pali. Il duello tra i due attaccanti prosegue serrato fino all’intervallo: il ligure riesce a sfondare in area nuovamente al 41’ e stocca col mancino, Bizzarri para con una mano sola nonostante la scarsa distanza della conclusione. Il bell’equilibrio viene rotto maldestramente da Coda al 45’: spazza all’indietro in campanile costringendo Bizzarri all’uscita fuori area, lo fronteggia Budimr e il portiere riesce ad avere la meglio ma non ad allontanare, la palla rimane a disposizione dell’attaccante, Coda perde la calma e rimedia all’errore con una scivolata che gli vale il secondo giallo, quindi l’espulsione. Potrebbe finire peggio perché, sul calcio di punizione successivo, Quagliarellla raccoglie il lungo cross e conclude sottorete ma Bizzarri fa il miracolo con un piede, e negli spogliatoi si rientra sul pari, ma col Pescara in dieci.
Oddo rimette ordine nell’inferiorità con il cambio Fornasier-Benali a inizio ripresa, mentre l’attacco continua a funzionare come un violino: al 4’st, Caprari e Bahebeck scambiano col tamburello, il francese entra in area danzando sul pallone e costringe Sala al fallo da rigore; sul dischetto va Caprari che, però, prima se la fa respingere da Viviano, poi controlla male di petto e tira fuori in seconda battuta, affrettato dai difensori, vanificando l’ottima azione. Puntuale come in Svizzera, Budimir replica sul rovescio di fronte: sopraffatto Vitturini (che subito dopo esce zoppicando per Zuparic), arriva all’ennesimo tiro da vicino, chiamando Bizzarri a pararla sul palo vicino, con un piede sulla rete esterna. L’uomo in più si fa sentire con il passare dei minuti: al 18’ st Sala mette il traversone teso, Bruno Fernandes (subentrato per Alvarez) la devia in acrobazia, Bizzarri viene scavalcato dalla trana traiettoria ma si salva in extremis grazie alla spazzata di Campagnaro sulla linea. Le brutte notizie per Oddo aumentano con la resa di Bahebeck al 21’st, sostituito da Pepe, mentre Giampaolo rinfresca i suoi con Muriel per Quagliarella. Gli adriatici si chiudono progressivamente nella metà campo e i iniziano a piovere palloni dalle parti di Bizzarri, con Silvestre che pretende dal portiere il tuffo a due mani al 25’st e Muriel il doppio intervento al 29’ st con una frustata di destro che sfugge alla presa dell’estremo difensore, costretto ad arrangiarsi per rintuzzare Linetty che ribatte da due passi. Rischia di pareggiare il conto degli uomini Viviano alla mezzora della seconda frazione: Crisante rincorre una verticale sul fianco destro dell’area, il portiere doriano gli esce contro e prende un colpo fortuito sulla coscia, il pescarese corre per tentare il cross dal fondo ma Viviano se la prende e lo rincorre cercando di falciarlo per vendetta, l’arbitro lo grazia col giallo. Cerca di tenere aperte le speranze biancazzurre Caprari al 35’st: controllo mancino e girata di destro dal limite, freccia indirizzata all’angolino basso ma Viviano riesce ad arrivarci per graffiarla via sul fondo. Con la difesa serrata, nel finale diventa più difficile alla Sampdoria avvicinarsi alla porta: ce la fanno, proprio allo scadere, Linetty e Torreira, con l’ex pescarese che raccoglie il cross del compagno sui 25 metri e col destro al tritolo scheggia la traversa. Ben 4 i minuti di recupero, tutti passati nell’area biancazzurra trasformata in trincea: i padroni di casa restano sulle gambe e gli ospiti vanno vicini al goal più di una volta, ma al triplice fischio Oddo riesce a strappare un punto d’oro.
Il pareggio con l’uomo in meno è più che proficuo, però per il Delfino è la partita del rimpianto: l’autorete e il rigore sbagliato su tutto, oltre l’ingenuità di Coda quando la prestazione offensiva stava facendo registrare ottimi livelli. Un punto in più verso la salvezza, seppur la condizione di classifica dell’avversario avrebbe permesso di approfittare di maggior grazia.