Una spettacolare cerimonia di chiusura ha concluso le XXXI olimpiadi estive. L’Italia conferma il buon risultato di Londra 2012 e torna a casa con 28 medaglie.
L’olimpiade brasiliana non è sicuramente iniziata sotto i migliori auspici ma le polemiche sul doping di stato in Russia, le contestazioni della piazza e i lavori per gli impianti conclusi all’ultimo momento e forse in maniera non impeccabile non hanno comunque rovinato la grande manifestazione sportiva che è stata comunque un successo.
Problemi e défaillances non sono sicuramente mancati, dai fischi agli atleti che hanno avuto problemi di doping passando per il caos dei trasporti, fino alle piscine verdi ma difficilmente sarà per questo che le olimpiadi di Rio verranno ricordate. A restare nella memoria collettiva saranno, più verosimilmente, le grandi imprese di atleti straordinari, Bolt e Phelps su tutti.
Il “lampo” giamaicano ha dominato le sue discipline vincendo altri tre ori che, sommati a quelli raccolti a Pechino e Londra, portano il suo palmares olimpico a quota nove medaglie d’oro, pareggiando così i conti con il mostro sacro Carl Lewis. Da alcuni punti di vista ancora più straordinaria l’impresa di Michael Phelps, alla sua quinta partecipazione alle olimpiadi, il nuotatore americano è salito per ben cinque volte sul gradino più alto del podio; dopo Rio 2016 alla voce “ori olimpici”, il palmares di Phelps segna uno straordinario 23 che rafforza ulteriormente la sua posizione di atleta olimpico più titolato di sempre.
Per quanto riguarda l’Italia, gli atleti azzurri lasciano il Brasile con qualche rimorso per gli amari quarti posti ma anche tante soddisfazioni. Il risultato complessivo della spedizione italiana è più che buono, con un medagliere che conta 8 ori, 12 argenti e 8 bronzi, gli azzurri hanno confermato il buon risultato ottenuto a Londra 2012 e si piazzano al nono posto del medagliere olimpico di Rio 2016, un risultato sul quale in pochi avrebbero scommesso prima dei giochi.