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Tripudio delle Furie che suggellano la permanenza in A2 con una tripla di Monaldi a fil di sirena

Chieti. Il canovaccio è quello solito da film americano a tema sportivo e il finale non può deviare da quello canonico.

 Mancano trentotto maledetti secondi alla fine, gli ospiti realizzano il canestro del +4 (69-73), un canestro che sembra vanificare l’immane sforzo compiuto dalle Furie per rimontare un passivo che a 10’ dal termine era di undici lunghezze. Il cronometro viaggia veloce e a -23” Armwood va in lunetta, realizzando solo uno dei due liberi a sua disposizione. La partita appare ancora saldamente nelle mani di Legnano ma l’ex di turno Palermo, autore sino a quel punto di una gara maiuscola, sbaglia un passaggio e permette a Chieti di recuperare palla. Piccoli subisce fallo e va sulla linea della carità, realizzando il primo tiro e mandando il secondo sul ferro. A rimbalzo Sergio commette fallo su Laudoni, che a -16” ha nelle mani i liberi della vittoria. L’ala legnanese, che dalla lunetta dichiara una percentuale realizzativa del 67%, fa cilecca entrambe le volte, Sergio recupera il rimbalzo, offrendo palla a Monaldi, capace sino ad allora di mettere in carniere 27 punti e di vestire i panni di protagonista di giornata. Tentare l’entrata ed impattare o tirare da tre per aggiudicarsi l’intera posta ? Monaldi, matto e spavaldo quanto un purosangue, non ha dubbi. All in! Si alza in sospensione oltre la linea dei 6.75 e tira. È la parabola più dolce e precisa di tutta la serata, è il canestro del sorpasso a 3” dalla sirena. I sismografi segnalano una scossa tellurica del settimo grado della scala Mercalli, avente come epicentro località PalaTricalle. Coach Ferrari e coach Galli chiamano un interminabile doppio timeout. Legnano gioca palla su Palermo ma il lieto fine per le Furie è già scritto. Baci, abbracci e trionfo finale. Le sconfitte di Jesi e Recanati decretano, infatti, la salvezza matematica della Proger Chieti.

 Finale più bello di stagione non poteva esserci neanche nei sogni del più acceso e fantasioso dei tifosi ma la gara non era certamente iniziata bene. Tutt’altro! L’americano Pacher è iscritto a referto per onor di firma ma Legnano recupera in extremis Palermo, costretto a letto sino a ieri mattina per una perniciosa bronchite. In barba, però, alle sue precarie condizioni Mattia parte a razzo, mettendo a segno i primi cinque punti dei lombardi e dando impulso alla prima fuga di Legnano che mette a segno un iniziale break di 10-2 a proprio favore. La Proger fa una fatica boia a leggere la difesa dei cavalieri ed è costretta sin da subito ad una rincorsa affannosa. Lilov chiude il break e finalmente le Furie sembrano scuotersi, prima con una tripla di Monaldi e poi con una palla rubata da Lilov, che consente ancora a Monaldi di andare a canestro. Furie a -4 (9-13) e sembra che possano tornare in scia dei lumbard ma Legnano allunga ancora (9-18), approfittando di un altro black-out dei teatini. Esce Palermo e Legnano immediatamente perde quota. Si procede a strappi ma è ancora Monaldi a suonare la carica. Entra Allegretti e va subito a referto (14-18), cavalieri in bonus e Monaldi ne approfitta con un 2/2 dalla linea della carità, che riporta Chieti a un solo possesso di svantaggio. È di scena Andrea Piazza, che appena entrato sul parquet va a canestro e subito dopo in contropiede offre ad Allegretti la palla del primo vantaggio delle Furie. L’attacco finale di Legnano s’infrange sul ferro e così il primo quarto vede Chieti avanti di una lunghezza (20-19).

 Ci si attende a questo punto una Proger coerente con il finale del primo quarto e che messa finalmente da parte l’iniziale tensione aggredisca la gara, registrando la fase difensiva e trovando buona fluidità in attacco. E invece … si apre un baratro che sembra inghiottire le Furie. Un allucinante parziale di 17-1 per i legnanesi ammutolisce il PalaTricalle, incredulo di fronte alla catastrofe che sembra materializzarsi quando Chieti accusa a metà quarto uno svantaggio di 15 punti (21-36). Raivio, in questa fase, è in versione Avengers, corre, recupera, tira e segna, mentre le Furie in piena crisi d’identità e ridotte al panico sbagliano di tutto e di più. Si teme il tracollo, che sembra ormai prossimo. Finalmente Piazza segna il primo canestro in azione del secondo quarto dopo sei minuti di gioco. Ci si aggrappa in attacco, quasi esclusivamente, a Diego Monaldi anche se è ancora Piazza a centrare una tripla, fondamentale per l’economia della gara e che riporta Chieti a -8 (28-36). Ancora una bomba, questa volta di Monaldi, dopo una fase piuttosto caotica, rimette quasi in scia le Furie (31-36) ma un paio di nuovi svarioni difensivi allargano di nuovo il gap, permettendo ai lombardi di chiudere la frazione in vantaggio sul 40-31.

 Quando si torna in campo dal riposo lungo, le Furie continuano a balbettare gioco, sempre più attanagliate dalla paura e da una progressiva sfiducia. Palermo va in lunetta con un 2/2 dopo tre rimbalzi offensivi conquistati da Legnano, Lilov, in piena crisi d’identità, continua a sbagliare tiri. Torna così a dilatarsi il vantaggio degli ospiti sul 33-46, Armwood, sino ad allora in cattivisssima giornata, finalmente ritrova la via del canestro ma per Chieti non sembra proprio una serata felice e a metà del terzo quarto la sensazione collettiva è di generale impotenza. Monaldi commette il terzo fallo e va in panchina, Legnano gioca sul velluto, facendo forza su una difesa che senza neanche troppi sforzi inibisce l’attacco delle Furie. Due tiri liberi di Lilov riportano Chieti a -10 (44-54) a 1′ dalla chiusura del quarto. Va anche Piccoli in lunetta per un 1/2, Monaldi manda sul ferro un tiro da tre e il quarto si chiude con Legnano ancora saldamente avanti di nove (45-54).

 Non è tanto la consistenza dello svantaggio a preoccupare i tifosi, quanto la passività e la fragilità emotiva dimostrate sino ad allora dalla squadra di Galli, incapace di offrire una minima reazione nervosa. Ma il basket è un mistero “razionale” e all’improvviso la più brutta delle Proger di stagione, svestiti gli abiti dimessi da Cenerentola cambia pelle giocando uno dei più bei quarti del suo campionato. Sin da subito si cambia registro e una tripla di Monaldi riapre i giochi (48-54). Palermo realizza con un tiro forzatissimo ma le Furie ormai hanno ritrovato d’incanto energie e fiducia. Ancora uno straripante Monaldi centra l’ennesima sua tripla di serata (51-56). A Sacchettini tremano le mani, invece, e sbaglia due tiri liberi. Monaldi in piena trance agonistica è inarrestabile e in entrata sigla il canestro del -3 (53-56). Il PalaTricalle si ridesta e di colpo si riaccende la Santa Barbara dell’entusiasmo. Raivio, molto ben limitato da Piccoli, torna a far punti dalla lunga, ma Armwood corregge a canestro un tiro di Monaldi. Palermo in entrata realizza dopo un’azione controversa, macchiata da una mancata segnalazione di infrazione di campo. Armwood dalla lunetta centra un solo tiro libero ma la difesa dei teatini regge e Piccoli realizza da tre uno dei canestri più importanti della serata, permettendo a Chieti di tornare a -1 (59-60). Le Furie innescano la freccia e sorpassano con schiacciata di Armwood 61-60 che mette a repentaglio la stabilità delle tribune, Laudoni va in lunetta per un 1/2, Maiocco da otto metri realizza una tripla terrificante che riporta ancora gli ospiti in vantaggio sul 61-64. Sergio, sino ad all’ora a bocca asciutta in attacco, replica da tre, ed è di nuovo pari (64-64). A -2’37 Maiocco subisce fallo da Sergio e va in lunetta, realizzando entrambi i liberi. Monaldi torna a ruggire e in entrata con un 2+1 (67-66) riporta Chieti avanti. Ancora Maiocco da tre ed è nuovo ribaltone sul 67-69. Armwood a -1’20 torna in lunetta ma spadella sul ferro uno 0/2 sanguinoso. Sergio commette fallo su Fattori che dalla lunetta non sbaglia (67-71). Lilov riaccende le speranze ormai al lumicino con due liberi (69-71), ma ancora Fattori pescato solo soletto sotto canestro sembra mettere il suggello definitivo alla vittoria di Legnano sul 69-73, Il resto è storia, esaltante sino alla commozione e destinata presto a diventare leggenda. Inutile ripetersi.
Tutto finisce in gloria, l’obiettivo salvezza è centrato con tre turni di anticipo ed è utile ribadirlo ai più distratti, trattasi di impresa straordinaria, considerato il grado altamente competitivo del campionato, considerati i tanti infortuni, considerato il budget di spesa a disposizione, considerata l’età giovane di questa squadra e considerato che la serie A mancava da Chieti da ben 35 anni. Ci sarà tempo per i commenti e i bilanci, ora è tempo di festeggiare e di gioire, ringraziando innanzitutto coach Galli e i suoi generosissimi ragazzi. Chieti vi ama!

PROGER CHIETI – BASKET LEGNANO (20-19, 31-40, 45-54) 74-73

PROGER CHIETI: Piazza 7, Allegretti 8, Marchetti, Sipala, Piccoli 5, Vedovato, Sergio 3, Lilov 8, Monaldi 30, Armwood 13, De Martino. M. Galli.

BASKET LEGNANO: Navarrini, Guidi, Maiocco 11, Rinke, Palermo 15, Martini 8, Fattori 9, Sacchettini, Gastoldi, Pacher, Raivio 21, Laudoni 8. M. Ferrari