Pescara. Il 2016 è un anno molto importante per la Roth Gruppe, il team è stato presentato ieri in Svizzera con numerose autorità del posto e alla presenza dell’assessore della Regione Abruzzo Donato Di Matteo.
La squadra dopo aver corso nella categoria Continental è infatti stata promossa fra le squadre Professional e avrà la possibilità di confrontarsi con più continuità con le squadre più importanti al mondo.
Un gruppo che parla anche abruzzese visto che nell’elenco dei corridori compare l’atleta di Roccamorice Marco D’Urbano, mentre nello staff tecnico è presente come direttore sportivo il pinetese Alessandro Spezialetti, ex gregario di lusso di Bartoli, Di Luca e Paolini.
C’è un terzo abruzzese nel team, Stefano Di Zio massaggiatore della squadra originario di Cappelle sul Tavo.
D’Urbano, detto il “Lupetto della Maiella” per le sue caratteristiche di passista scalatore si è già messo in evidenza tra i professionisti l’anno scorso con il GM Europa Ovini, è stato protagonista in diverse fughe togliendosi anche la soddisfazione di ottenere la prima vittoria in una tappa della Rhône-Alpes Isère Tour, frazione nella quale il suo nuovo compagno di squadra Andrea Vaccher si è piazzato terzo.
L’obiettivo ovviamente è quello di non fare da semplice comparsa, ma di mettersi in mostra e togliersi delle belle soddisfazioni come già avvenuto lo scorso anno. La squadra parteciperà alla Parigi-Roubaix, al Giro di Svizzera e a molte corse importanti del Nord Europa.
“C’è un Abruzzo vivo e virtuoso – ha commentato Donato Di Matteo – anche fuori dai nostri confini, attraverso giovani promesse dello sport come Marco D’Urbano che si sono messi in evidenza grazie ai grandi sacrifici. Marco D’Urbano rappresenta la sua regione, non solo perché viene appellato con il soprannome di Lupo della Maiella, ma perché è un ragazzo ambizioso, dal carattere forte e gentile, umile e passionale.
Dell’Abruzzo porta con sé tante cose, e tra le tante anche l’accento. D’Urbano sono certo che anche in quest stagione conquisterà, oltre al cuore della gente per le sue qualità, anche prestigiosi successi agonistici. Come lui anche Spezialetti, Di Zio e tante giovani promesse sportive sono state costrette a lasciare la propria terra per emigrare altrove e mettersi in evidenza grazie al loro talento”.