Giulianova. Il giorno dopo la sconfitta di Andria e la retrocessione in Seconda Divisione è tempo di tracciare un bilancio sulla stagione del Giulianova, cercando di analizzare l’intero campionato, valutando la gestione societaria, la gestione tecnica e l’ipotesi del ripescaggio. Partiamo proprio dalla possibilità di un ripescaggio in Prima Divisione. Ebbene, la situazione non è poi così semplice come potrebbe sembrare. Vero è che ci sono molte società a rischio, come Rimini, Cavese, Real Marcianise. Altrettanto vero è che il Perugia è stato già messo fuori ma che ha tempo sino al 30 giugno per la cessione del titolo ad un gruppo di imprenditori che però dovranno accollarsi anche 4 milioni di euro e presentare tutta la documentazione in regola per l’iscrizione al prossimo campionato di Prima Divisione. Un’impresa titanica, insomma. Quindi il ripescaggio del Giulianova è possibile. Ma a determinate condizioni. Innanzitutto entro giugno bisognerà presentare domanda di ripescaggio allegando anche una fidejussione di 1 milione di euro. Inoltre, sembra che si debba versare anche una somma alla Lega di circa 300 mila euro a fondo perduto, soldi che andrebbero poi gestiti dalla Federazione che però non ha ancora dato il via libera a tale proposta che era stata fatta direttamente dal presidente di lega Macalli. A questo punto varrebbe la pena investire quei soldi per allestire una squadra competitiva in grado di riconquistare la Prima Divisione sul campo, evitando di ritornarci passando dalla finestra.
Altro aspetto però è anche quello societario. Il presidente Dario D’Agostino da solo non può pretendere di gestire tutto quanto. Bisogna ridare potere ad un direttore sportivo e Pino Greco aveva lavorato bene a Giulianova, ma da gennaio in poi non ha avuto più la gestione per quanto era di sua competenza. E sembra anche che i rapporti di Greco con l’allenatore Leonardo Bitetto si fossero interrotti a gennaio scorso. Insomma, è necessaria una riorganizzazione societaria come si deve, affidando a uomini validi determinate competenze.
Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, Bitetto andrà certamente via. Ad Andria avrebbe potuto osare di più ed invece il 5-3-2 proposto inizialmente non ha dato alcun risultato. Anzi, la squadra è sembrata quasi allo sbando. I tifosi giallorossi al seguito del Giulianova avrebbero meritato certamente di più. Gli ultrà chiederanno spiegazioni soprattutto per il futuro del sodalizio giuliese.
Retroscena ad Andria. Appena arrivati ad Andria, nelle vicinanze dello stadio, il Sindaco Francesco Mastromauro e il presidente D’Agostino sono stati avvicinati da un gruppo di ultrà pugliesi che hanno lasciato subito intendere che ambiente li aspettava. Sul cofano della macchina del presidente un tifoso andriese aveva persino deposto un mazzo di crisantemi.
Lino Nazionale