Banca Tercas Teramo, tempo di bilanci

banca_tercas_staffTeramo. E’ tempo di bilanci per la Banca Tercas Teramo, che chiude le porte ad una stagione decisamente complicata. “Una stagione che ci rende felici, ma anche un po’ delusi”, come l’ha definita il suo presidente, Carlo Antonetti.

La dirigenza della Teramo Basket non fa, infatti, segreto di un sottile rammarico che contraddistingue questo finale di campionato, dove sono molte le cose che hanno preso una piega diversa rispetto a quanto previsto in fase di acquisti di mercato. “Tutti speravamo nelle Final Eight e nei play off” ammette in proposito Antonetti. “Ma abbiamo provato un grande rammarico, soprattutto quando ci siamo resi conto che ogni sforzo per rendere questa squadra competitiva era continuamente minato da diversi episodi”.

Il pensiero va immediatamente a James Thomas, primo imprevisto della stagione biancorossa, che ha lasciato la squadra dopo pochi mesi di permanenza in Italia, “a causa di un problema fisico di cui siamo giunti a conoscenza troppo tardi”. La squadra di coach Capobianco avrebbe ovviamente risentito della dipartita e si sarebbe dovuta muovere in maniera diversa da come previsto inizialmente.

Ai problemi causati da Thomas si sono poi aggiunti gli infortuni. Da qui la scelta di riparare con Jurak e Stanescu. “Oltre a costituire uno sforzo economico maggiore” spiega il presidente, “si è trattato di una scelta che all’inizio ha comunque prodotto i suoi risultati (a dicembre la Banca Tercas Teramo era quinta in classifica, ndr). Poi, però, il rendimento dei due atleti ha vissuto momenti alterni”.

Il girone di ritorno è stato, così, sicuramente il periodo più sofferto. Antonetti paragona la sua squadra ad uno studente i cui voti oscillano continuamente fra il 5 e il 6 e che, pertanto, non sa mai se alla fine sarà promosso o rimandato a settembre. “Sempre vicini ai play off” spiega, infatti “e lontani dalla zona salvezza”.

Un “limbo” che non ha certamente contribuito a far raggiungere alla squadra i risultati attesi. Da questo punto di vista, Antonetti è convinto che un ruolo fondamentale sia stato giocato anche dalla stagione passata, che avrebbe avuto su staff e pubblico una sorta di effetto definito dal presidente “dopante”. Nella sua opinione, infatti, il sogno della Cenerentola del basket avrebbe allontanato tutti dall’obiettivo primario, che, per una piccola cittadina come Teramo, rimane pur sempre la conquista della salvezza.

Quelle che, dunque, all’inizio parevano scelte logiche e di ottimo livello si sono rivelate in seguito sbagliate, almeno in parte. Diversi, pertanto, i meccanismi da rivedere. Antonetti non esclude nemmeno la possibilità di dar vita ad un “nuovo ciclo” nella storia della Teramo Basket, dove ad oggi l’incognita continua ad essere costituita dagli atleti. Non si sbilancia, infatti, il presidente quando è tirato in ballo il futuro di Beppe Poeta, ancora legato alla Banca Tercas Teramo da un contratto. Assicura, però, che la decisione di lasciar andare o meno il play campano non sarà portata troppo per le lunghe. Il chiaro riferimento è a quanto accaduto all’inizio di stagione, dove l’incertezza del futuro di Poeta avrebbe avuto, secondo il presidente, influenza sul rendimento del giocatore, perché avrebbe creato un clima di aspettative.

Alle incertezze su Poeta ed Amoroso, Antonetti risponde, però, con estrema franchezza sul futuro di altri giocatori, come Stanescu e Bobby Jones. Sembra, infatti, che il destino dei due sia già segnato e che, pertanto, non calcheranno di nuovo il parquet del Palascapriano. Se il primo, infatti, non ha “dato alla squadra quanto atteso”, è stato soprattutto Jones a non inserirsi nel gruppo, cosa che ha velocemente vanificato l’idea che l’americano potesse essere determinante in fatto di energia e duttilità.

“Si riparte da una passione che rimane al centro di tutto” conclude, così, Carlo Antonetti, che, dopo aver tracciato un bilancio della stagione conclusa, guarda con determinazione al prossimo autunno. A muoverlo la “rabbia” per non aver conquistato quello che poteva essere raggiunto, una rabbia, dunque, diversa da quella covata lo scorso anno, dopo l’eliminazione sai play off. “E’ stato un anno in cui abbiamo imparato tante cose, proprio grazie agli errori commessi” sottolinea il presidente. “Un anno comunque importante, perché abbiamo mantenuto la massima serie e conquistato la salvezza. Una base importante per il nostro futuro, in cui cercheremo di capire se questo progetto tecnico ha bisogno di cambiamenti, accompagnati dalla forza di spingersi in avanti ancora di più”.

Tania Di Simone

 

Impostazioni privacy