Teramo. “Se il mondo teramano chiacchiera e si lamenta subendo semplicemente, c’è chi a Teramo prende penna e carta per denunciare all’opinione pubblica responsabilità dell’Amministrazione Comunale sui tagli e nei modi, ai gestori degli impianti sportivi. Un’Amministrazione Comunale che sta dimostrando tutta la sua inadeguatezza nel garantire pari dignità ai gestori degli impianti sportivi ed essere super partes. Nuovo spalma-incentivi e tagli retroattivi? Una mostruosità economica e giuridica. Illustreremo in seguito gli effetti di un provvedimento del genere, ma spenderemmo prima qualche parola sulla sua genesi. Si parla di un potenziale taglio retroattivo sui contributi da elargire ai gestori degli impianti sportivi teramani. Tutte queste misure di contorno si aggiungono chiaramente via via al taglio degli incentivi fino ad azzerarli. Oggi la redditività delle Società Sportive è fortemente depressa. Quasi dimezzata rispetto a quella originaria”.
La denuncia arriva da sette società sportive (Pol. Dil. Colleatterrato, Asd Piano della Lente, Asd Poggese, Asd Forcella, Asd Varano, Asd Miano, Asd Cona) che si domandano: “può lo sport essere considerato oggi uno degli elementi significativi del welfare, cioè di una vasta rete di servizi, di diritti, opportunità, che una comunità, sia essa una Regione, una Provincia o un Comune, può dare ai suoi cittadini? Lo sport rappresenta oggi un grande fenomeno di rilevanza sociale. Ecco che allora lo sport aiuta a socializzare una Comunità locale. L’attività motoria è un momento di benessere psico-fisico e psicologico per tutti i bambini senza discriminazione di alcun genere, perché una corretta educazione sportiva aiuta a contrastare diverse forme di violenza, perché lo sport è uno strumento di conoscenza e dialogo, rispetto delle regole e solidarietà, per contrastare il disagio sociale. Riteniamo che l’Amministrazione debba portare avanti con impegno le iniziative di promozione della pratica sportiva avviate in Città e nei Quartieri, rendendo quindi lo sport ‘Uno sport di Cittadinanza’. La responsabilità affidata alle Associazioni Sportive assume ancora maggior rilievo in funzione di questo e sarà importante dare risorse finanziarie giuste, che metta le associazioni che si trovano ad avere in gestione l’impianto di poterlo gestire al meglio”.
Per le società “la delibera del Consiglio comunale crea un aspro dibattito fra esponenti di associazioni sportive ed esperti del settore. Già aveva chiarito moltissimi dei gravi limiti della proposta di taglio retroattivo. Limiti, sia ben chiaro, che erano noti a tutti gli addetti ai lavori. In questo quadro le Società sportive si agitano per trovare un modo per dare concretezza alle promesse di non riduzione del taglio del contributo comunale promessa dal Sindaco alcuni mesi or sono dopo una riunione nella sala consigliare del Comune. Qui inizia un lavoro segreto da parte dell’Amministrazione Comunale. Talvolta affiora qualche segnale inquietante di questo lavoro sotterraneo, come ad esempio quando il Sindaco promette che entro dicembre 2014 non ci sarà un provvedimento che taglierà il costo del rimborso alle Società Sportive.? A questo punto, alle Società riprendono in mano ragionamenti rifatti mille volte. Ci si rende conto che i problemi delle Società sportive sono enormi. Per dirla in un altro modo, se giochi con i contributi in maniera goffa, scateni una sorta di “tsunami dello Sport” che con una reazione a catena spazza via le Società sportive.?Un ginepraio di corrette obiezioni su problemi che nel ristretto mondo degli addetti ai lavori sono già ben noti.? In un quadro del genere un decisore politico attento si ferma e cerca altre soluzioni. Rilanciare la questione con un muscolare azzardo a spese della collettività, vuol dire nel nostro caso, scegliere la retorica populista del “riformismo ad ogni costo”, con scarsa lungimiranza e senza un disegno strategico complessivo. A questo punto vanno fatte alcune considerazioni sui devastanti effetti di un simile provvedimento: Perdita di credibilità dell’Amministrazione Comunale agli occhi dei cittadini teramani che vedrebbero il nostro Comune come inaffidabile nel medio-lungo periodo con impatti sulla capacità. ‘Mazzata’ per il sistema sociale che si ritroverebbe con migliaia di ragazzi in sofferenza in mezzo alla strada . Quindi, il colpo si trasferirebbe al sociale e dal settore sportivo si propagherebbe a domino su tutta l’economia dello sport. Con un simile massacro delle Società sportive, chi pagherà per nuovi impianti? Come si pagheranno le manutenzioni e tutti i servizi accessori dei campi sportivi ? La vera domanda è: perché tutto questo? Perché si vogliono scatenare effetti terribili elencati sopra per eliminare le Società Sportive? Sì, avete letto bene. Non possiamo che concludere con una domanda classica: cui prodest? Sappiamo bene che, ormai, in politica ci si deve aspettare di tutto, ma credo che qui stiamo raggiungendo il paradosso”.
Chiediamo a breve un confronto con l’Amministrazione comunale e poi adotteremo le misure necessarie per difendere l’onorabilità e la sopravvivenza delle piccole Società Sportive del Comune di Teramo nella loro interezza”, concludono le sette società sportive.