Il Pescara vola: battuta la capolista Carpi

Carpi (4-4-1-1): Gabriel, Letizia, Gagliolo, Poli, Struna (81’ Sabbione), Di Gaudio, Lollo, Porcari, Molina (75’ Gatto), Pasciuti (60’ Lasagna), Inglese. In panchina: Maurantonio, Pasini, Modolo, Sabbione, Laner, Pugliese, Palmieri. Allenatore: Fabrizio Castori.
Pescara (4-4-2): Fiorillo, Zampano, Zuparic, Salamon, Rossi, Politano (65’ Gessa), Memushaj, Brugman, Bjarnason, Sansovini (75’ Pasquato), Melchiorri (90’ Pettinari). In panchina: Aresti, Pucino, Fornasier, Abecassis, Paolucci, Caprari. Allenatore: Marco Baroni
Reti: 51’ Sansovini, 63 Bjarnason, 94’ Sabbione
Arbitro: Ivano Pezzuto di Lecce (Citro-Gori)
Ammoniti: Zampano, Sansovini, Memushaj, Pasciuti, Politano, Lollo, Struna, Gessa, Rossi,

Il Pescara prova a lanciarsi ufficialmente verso i play con la sfida in casa della capolista Carpi. Da riscattare anche il pesante 5-0 patito all’andata all’Adriatico: Baroni conferma la coppia d’attacco Sansovini-Melchiorri e recupera dall’infortunio Politano che, con Bjarnason, alimenta la manovra sulle fasce. Castori, invece, lascia in infermeria Mbakogu, per la gioia di Zuparic e Salamon, e punta tutto su Inglese.

Ai padroni di casa la prima occasione del match, ma è tutto demerito di Zuparic che con uno sciagurato retropassaggio manda Inglese verso la porta del Pescara, difesa dal solo Fiorillo, e il portiere biancazzurro non cade sulla finta, rimane in piedi e chiude miracolosamente lo specchio deviando in angolo. I ritmi si fanno subito altissimi e la sfida aperta e divertente. Il primo colpo di spettacolo è di Melchiorri che, al 16’ raccoglie il cross di Melchiorri sul limite dell’area con una rovesciata splendida, tolta dall’angolino basso dal provvidenziale tuffo del portiere Gabriel. A sospingere il Delfino è uno Zampano a trazione offensiva, che paga lo scotto in copertura sulle sortite esterne carpigiane; suo l’errore al 18’ che lascia modo a Inglese di inserirsi in area, costringendo Fiorillo ad uscire dai pali per sventare il pericolo. Spina nel fianco della retroguardia abruzzese è anche Di Gaudio, che al 21’ si porta al tiro da dentro con una serpentina che semina difensori in area, ma il suo destro si alza sopra la traversa. Il Pescara non sta certo a guardare e al 28’è Melchiorri a rispondere presentandosi alla conclusione nell’area emiliana ma viene murato da Gagliolo che devia in angolo. Soprattutto dalle fasce nascono le opportunità pescaresi, Rossi si fa tutta la corsia mancina per arrivare al traversone che serve al bacio Melchiorri al 34’ ma clamorosamente il numero 9 biancazzurro cicca l’aggancio solo davanti a Gabriel e la spazza sul fondo come il peggior difensore. La partita all’arma biancala risposta della squadra di Castori arriva con una doppia occasione al 37’ Doppia opportunità per il Carpi: Di Gaudio arriva al tiro dopo aver superato un avversario ma il suo tiro viene rimpallato, poi la sfera arriva a Pasciuti che non trova la porta. La tensione rimane alta e le grandi occasioni del primo tempo non terminano prima del fischio per l’intervallo: proprio allo scadere, la punizione battuta da Politano viene raccolta di testa da Salamon che manda la palla a sfiorare il palo alla sinistra di Gabriel.

La seconda frazione parte sugli stessi ritmi, ma a rompere gli equilibri ci pensa, ancora una volta, il Sindaco Sansovini: è il 6’st quando Zampano scappa a chiunque gli si pari davanti per arrivare fino al cross dal fondo a caccia di Sansovini che si fa trovare pronto, prontissimo per il destro al volo che si insacca a fil di palo. 0-1. La carica suonata dall’esperto giocatore che ha ridato vita al Pescara dopo il suo ritorno porta i biancazzurri ben presto al raddoppio, con un’azione di prepotenza al 18’st che costringe il Carpi alle brutte maniere: ne guadagna un ottimo calcio di punizione Politano per servire col contagiri Bjarnason che deve solo toccarla per deviarla in rete. 0-2. Non abituata a perdere, la squadra di Castori deraglia mentre Baroni mette carbone nuovo con Gessa e Pasquato per Politano e Sansovini e manda il Pescara avanti come un treno. A dieci minuti dal termine, però, è ancora fresco come una rosa Melchiorri che salta secco due difensori e chiude lo spunto tutto personale con un tiro angolatissimo che manca il palo di pochissimo. Per coronare una prestazione maestosa ci sarebbe spazio anche per il tris: Pasquato, servito da Melchiorri, si mangia il goal più facile di sempre, Gabriel esce a vuoto e gli lascia la porta vuota ma da 3 metri colpisce di stinco e la manda sopra la traversa. La festa perfetta viene rovinata al 4’ di recupero, con Sabbione che supera Fiorillo con una palla inattiva dalla trequarti. 1-2. Immediatamente dopo, il triplice fischio dell’arbitro Pezzuto.

Non basta lo svarione in extremis ad evitare al Delfino di festeggiare la grande impresa: battuta la capolista, sconfitta solo 3 volte in stagione e imbattuta dalla terza di ritorno. Una prestazione maiuscola, facendo la partita con quei ritmi altissimi che sono il punto di forza proprio del Carpi. E’ stato l’attacco migliore del campionato a infrangere la difesa più forte: il Pescara ora è a 3 punti dalla terza piazza occupata dall’Avellino, vincendo per la settima volta fuori casa. Se aumentano le vittorie all’Adriatico per il Delfino può diventare tutto possibile.

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