Il Pescara sciupa al 90′: solo pari con il Vicenza

Pescara: Fiorillo, Zampano, Salamon, Pucino, Rossi, Politano (78’ Gessa), Brugman, Zuparic, Caprari (70’ Pasquato), Sansovini, Melchiorri. In panchina: Aresti, Venuti, Fornasier, Boldor, Abecasis, Paolucci, Pettinari. Allenatore: Marco Baroni.

Vicenza: Bremec, Camisa, Brighenti, Sampirisi (63’ Vita), Garcia, Di Gennaro, Moretti (78’ Sbrissa), Cinelli, Cocco, Giacomelli (46’ Spinazzola), Laverone. In panchina: Serraiocco, Gentili, Alhassan, Edge, Petagna, Mancini. Allenatore: Pasquale Marino.

Reti: 58’ Melchiorri, 65’ Cinelli, 82’ Brugman, 90′ Cocco

Arbitro: Luigi nasca di Bari (Colella-Olivieri)

Ammoniti: Garcia, Cinelli

Pescara sulla rampa di lancio per la zona alta della classifica: a farlo volare c’è Marco Sansovini, capace da solo di portare 9 punti nelle ultime 3 partite, oggi nuovamente capitano per le assenze congiunte di Memushaj e Bjarnason. Baroni deve fare a meno anche di Selasi, febbricitante dell’ultima ora, e spostare in mediana Zuparic, mentre al supporto della manovra offensiva di Sansovini e Melchiorri piazza Brugman e Caprari, oltre al solito Politano. Di fronte il Vicenza guidato dall’ex tecnico biancazzurro Pasquale Marino, ritorno scomodo all’Adriatico.

Davanti alle tifoserie gemellate va in scena una partita a ritmi blandi, condotta da un Pescara che si scopre molto poco, in attesa delle poche ripartenze buone per infilarsi negli spazi. La prima arriva al 14’ con Sansovini che apre lo spazio a Melchiorri, lestissimo ad anticipare la respinta di un difensore ed entrare sulla sinistra dell’area ma angola troppo il mancino e mette la palla solo ad una manciata di centimetri dal palo a destra. Lo scambio si ripete, al 22’, a parti invertite e sul settore opposto, dove è Melchiorri a mettere Sansovini ad un passo dalla porta per battere Bremec ma la rete viene annullata dal fischio per fuorigioco. Il Vicenza è più che timoroso, praticamente impalpabile non fosse che Giacomelli, al 30’, vede il suo cross dalla sinistra trasformarsi in uno strano tiro diretto all’incrocio dei pali lontano, ma Fiorillo devia in angolo senza troppo scomporsi. Blandamente, il primo tempo scorre scandito dalle azioni, poche e sprecate, unicamente di marca pescarese. Al 37’ Sansovini viene lanciato in profondità sulla destra, scatta sul filo dell’offside e ha campo per puntare Bremec ma azzarda la conclusione in corsa appena la riceve all’ingresso dell’area e allarga troppo il destro a incrociare. Il corridoio di destra si anima nuovamente al 43’, l’asse è sempre quello Melchiorri-Sansovini che produce il suggerimento aereo per Caprari che, dal limite dell’area piccola, cerca la mezza rovesciata anziché metterla giù e sciupa l’ottima occasione per andare all’intervallo in vantaggio.

La ripresa è di tutt’altro stampo: meno di un minuto e Melchiorri manda Caprari al cross basso dalla fondo a sinistra, al rimorchio davanti alla porta arriva Sansovini che sente il tocco difensivo sulle spalle e va giù ma Nasca non ravvisa il fallo scatenando le proteste furenti del Pescara. Solo 2 minuti dopo Spinazzoli lancia dentro Cocco che spara al volo il diagonale dalla destra a cercare l’angolino opposto, Fiorillo è un gatto a tuffarsi e toccarla per metterla appena accanto al palo. I ritmi salgono vertiginosamente e il Pescara si scatena: un calcio di punizione da fuori area all’8’st attiva Melchiorri che stoppa di petto sul dischetto e gira in porta ma Bremec risponde a Fiorillo con una pronta deviazione in angolo. Baroni aumenta la pressione sulle fasce con Zampano a supportare il forcing offensivo, propugnando così il vantaggio che arriva al 13’st: Melchiorri viene innescato sulla destra e prova una prima conclusione di destro ribattuta dalla difesa a centro area, insiste con il sinistro raso terra e sorprende Bremec per rapidità e potenza. 1-0. Segna ma si scompone la squadra di Baroni che si lascia chiudere dagli avversari e più volte deve rifugiarsi in corner dopo essere passata in vantaggio. E sulla battuta di Di Gennaro dalla bandierina al 20’st il Delfino si lascia raggiungere: Cinelli devia di nuca davanti al primo palo, Fiorillo si fa sorprendere, la tocca ma non riesce a evitare che la sfera si insacchi. 1-1. Episodio sfortunato che spinge Baroni ad aumentare i giri in avanti, lasciando al Vicenza qualche margine di troppo per aggirarsi dalle parti di Fiorillo pur di racimolare l’intera posta. Al 22’ st Brugman conduce il fraseggio sulla trequarti e imbecca Sansovini  per la conclusione ravvicinata che però calcia addosso al portiere. Il duello ravvicinato tra i due si ripete al 30’st: lunghissimo il cross di Rossi dalla sinistra che Sansovini raccoglie con uno stacco poderoso e la schiaccia di testa ma Bremec dice ancora di no con un intervento prodigioso. Pescara a tutto gas, l’attacco è quasi totale e al 35’st Fiorillo rimane scoperto e deve distendersi per deviare in corner la conclusione dalla distanza di Cocco. Ma Baroni vuole i tre punti e rinforza l’attacco con le forze fresche di Gessa e Pasquato. Il forcing trova ragione al 37’st: Pasquato ruba palla fuori dall’area vicentina, salta tutti  e si spinge al traversone dalla linea di fondo, Gessa si fionda dentro in scivolata tentando la deviazione e riesce a prolungarla per Brugman che la spinge in rete accorrendo centralmente. 2-1. Prematuramente convinti di aver i 3 punti in tasca, gli adriatici si addormentano al 90’ buttando alle ortiche una gara di grande cuore: Cinelli non viene fermato e arriva al cross dalla sinistra indirizzato a Cocco, lasciato altrettanto libero di staccare e avvitarsi davanti a Fiorillo, mandando la sfera sotto al “sette”. Inutile tentare il tutto per tutto nei tre minuti di recupero, al triplice fischio il Pescara esce dal campo consapevole con due punti persi.

Magra la consolazione del quarto risultato positivo: la vittoria avrebbe dato al Pescara l’ingresso ufficiale nella zona che conta della classifica. Farsi recuperare due volte, seppur dalla squadra più in forma del momento, con due colpevoli comportamenti difensivi, sciupa quanto di buono fatto per allestire una manovra d’attacco finalmente dignitosa: un Delfino versione squalo che però annega in un bicchiere d’acqua.

 

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