La Maceratese vola verso la Lega Pro. Dopo 14 anni di assenza, la formazione biancorossa del presidente Mariella Tardella è ad un passo dal ritorno tra i professionisti.
L’undici di Beppe Magi ha 8 lunghezze di vantaggio sul Fano, 11 sulla Sambenedettese che alla vigilia era accreditata per il salto di categoria. Ma dopo il pareggio interno con la Civitanovese, che sino a due mesi fa era stata l’unica vera rivale della Rata, le speranze di una vittoria finale si sono praticamente azzerate per una serie di considerazioni. A cominciare dal fatto che la capolista è l’unica squadra imbattuta dalla serie A sino alla Lega Dilettantistica Nazionale dopo 22 giornate di campionato.
Vanta una difesa invalicabile con appena 15 reti subite, mentre l’attacco è appena alle spalle di quello della Sambenedettese con un gol in meno segnato. Insomma, difficile trovare un punto debole e soprattutto difficile capire come e soprattutto dove possa perdere punti il battistrada del girone F. A San Benedetto la società ha deciso di mandare tutti in ritiro per recuperare soprattutto dal punto di vista psicologico e per cercare di chiudere la stagione quanto meno al secondo posto per disputare nelle migliori condizioni i play off.
Il Fano è l’unica squadra al momento che forse può nutrire ancora delle speranze. Problemi societari, invece, hanno dilapidato quanto di buono aveva fatto la Civitanovese in questa stagione, davvero l’unica squadra che ad un certo punto del campionato, da meno sette in classifica si era portata a sole due lunghezze dalla Maceratese. Ma dalla sconfitta di Matelica in poi sono venute a galla tutte le strane situazioni societarie.
Per quanto riguarda le abruzzesi, l’Amiternina, prossimo avversario della capolista, nel recupero contro il Matelica di metà settimana ha conquistato un buon punto per muovere la classifica e avvicinare, anche se a piccoli passi, il traguardo della salvezza.
Il Giulianova, dopo il pareggio interno con il Termoli, sta vivendo una situazione indecifrabile dal punto di vista societario. La nuova cordata si è spaventata dinanzi al debito di 300 mila euro con il fisco (mancato versamento Iva) e pur avendo annunciato di voler costruire una squadra forte che possa vincere entro due anni il campionato, al momento non sembra così convinta di voler acquisire il pacchetto azionario.
Chi sta meglio di tutte è il San Nicolò del presidente Salvatore Di Giovanni. Squadra in salute, ma soprattutto società senza debiti. Il Chieti spera ancora di centrare i play off, mentre il Celano si gioca le residue speranze di agganciare i play out.