Pescara. E’ finita oggi l’avventura di Riccardo Maniero con la maglia del Pescara. E’ stato lo stesso bomber, capocannoniere della squadra di Baroni, ad annunciare il passaggio al Catania e a dare l’addio ai tifosi con un video pubblicato sul sito ufficiale del Club.
“Ho 27 anni, non so se una proposta del genere mi sarebbe ricapitata”: la giustifica così Pippo Maniero, confessando il fascino subito per la società etnea. Un fresco passato in serie A, i soldi del presidente Pulvirenti; eppure il Catania è in piena zona retrocessione. A lui non interessa: “Mi sono trovato a prendere delle responsabilità per me e per la mia famiglia, questa proposta è stata irrinunciabile”, spiega l’ormai ex biancazzurro, che lascia la maglia indossata fin dalla celebre cavalcata dei ragazzi di Zeman e la fascia da capitano conquistata a suon di goal e di colpi al cuore dei tifosi: 12 le reti segnate in questo campionato, che gli sono valse l’attuale posizione da capocannoniere della categoria e l’attenzione del club rosazzurro.
Non è bastata la dura presa di posizione di mister Baroni a trattenerlo: il presidente Sebastiani alla fine ha accettato l’offerta siciliana e ha sfruttato questa sessione di mercato per cedere Maniero monetizzando e non arrivare a fine campionato con il contratto del centravanti scaduto e la molto plausibile opzione di non vederlo rinnovare e perderlo a parametro zero. Eppure il giocatore si era già lamentato dalla scorsa estate per il rinnovo mancato da parte del Delfino. “Sabato mattina ho avuto una riunione con il presidente, l’allenatore e la squadra”, spiega Maniero, “l’offerta del Catania c’era già dai giorni precedenti e io ho preso un po’ di tempo per rifletterci, era un’offerta importantissima, non ho potuto rinunciare”.
“Spero che un giorno possiamo incontrarci di nuovo, Pescara, la città e i tifosi li porto nel cuore, qui sono stato veramente bene. Amo Pescara e farò sempre il tifo per il Pescara”, confessa Pippo; ma se “Baroni è dispiaciuto, ma ha capito la mia situazione”, i tifosi potrebbero bollarlo come un tradimento da non perdonare.