Il Pescara risorge con Pettinari: tris alla Pro Vercelli

Pescara (4-3-3-): Fiorillo; Crescenzi, Fornasier, Perrotta, Mazzotta; Palazzi (68’ Valzania), Carraro, Brugman; Mancuso (77’ Del Sole), Pettinari, Capone. A disposizione Pigliacelli, Kanoute, Ganz, Benali, Zampano, Coda, Elizalde, Cappelluzzo, Coulibaly, Del Sole, Baez. Allenatore: Zdenek Zeman.

Pro Vercelli (4-5-1): Marcone; Berra, Legati, Bergamelli, Barlocco (68’ Ghiglione); Firenze, Altobelli, Castiglia, Germano (66’ Rocca), Vajushi (62’ Morra); Raicevic. A disposizione Nobile, Konate, Bifulco, Gilardi, Pugliese, Grossi, Della Morte, Polidori, Bruno. Allenatore: Gianluca Grassadonia

Reti: 37’ e 55’ Pettinari, 60’ Capone, 64’ Morra

Arbitro: Fabio Piscopo di Imperia (Chiocchi-Sechi/Badiate)

Ammoniti: Perrotta

Senza vincere da 4 turni, Zeman si presenta all’esame casalingo con la Pro Vercelli con il tridente Pettinari-Mancuso-Capone. Di fronte si trova l’allievo Grassadonia e Vajushi, Raicevic e Firenze a insidiare Fornasier e Perrotta.

Parte fortissimo il Pescara, Mancuso e Pettinari pericolosi in area avversaria dopo pochi secondi: fermato dalla mischia il dribbling del primo, coraggiosa ma presuntuosa la rovesciata del secondo. Non un lampo isolato perché, al 3’ Pettinari, attacca ancora, incorna su cross di Mazzotta ma centra la traversa, sulla ribattuta arriva Mancuso ma la mette debole tra le braccia di Marcone. Nuovo assalto pescarese al 7’, portato nuovamente da Mazzotta: il terzino sinistro si fa tutta la fascia, scambia e cerca il primo palo ma Marcone mura con le gambe sulla conclusione ravvicinata. Altro minuto, altra fascia: Palazzi penetra da destra e spara in porta, devia in angolo la strapazzata difesa vercellese. Il primo tiro della Pro arriva al 17’ con Germano, dal limite con l’assistenza di Vajushi, ma la mira è ben alta. Più pericolosa la discesa ospite al 20’: Berra si libera di due difensori e s’accentra ma conclude debole tra le braccia di Fiorillo. Deve distendersi in volo, invece, il portiere pescarese al 26’: su punizione il primo pericolo piemontese: Castiglia salta in terzo tempo sul piazzato di Vajushi e incorna dal dischetto, Fiorillo fa il miracolo all’incrocio a mano aperta. Gara bella e aperta dopo il risveglio piemontese ma il Delfino rimane più pungente: Mancuso si mangia il vantaggio alla mezz’ora, cerca lo stop di petto in area piccola sull’arcobaleno di Capone e rinuncia al tap-in sottoporta. Il risultato rischia di sbloccarlo Marcone, con una papera al 36’ sullo sciocco tiro dalla distanza di Brugman, l’estremo difensore si fa scappare la presa, per poi salvare sulla linea in secondo tempo. Un brutto segno per la Pro che si trasforma, pochi istanti dopo, nel goal pescarese: ripartenza intercettata a metà campo, diagonale vellutata di Crescenzi e inzuccata di Pettinari che sovrasta Berra: 1-0 al 37’. Raddoppio già pronto al 41’, con l’affondo di Mancuso e il cross per Pettinari, Marcone esce come superman e toglie con il pugno la doppietta dalla testa del goleador biancazzurro. Zolla e leziosità gliela negano prima del duplice fischio: contropiede a tre, Palazzi e Mancuso apparecchiano l’area semisgombra, Pettinari preferisce tirare dal limite e svirgola altissimo.

Il secondo avvio è un immediato assalto della squadra di Grassadonia: Altobelli manda Vajushi in porta con il cross basso, Fiorillo deve uscire per intercettare prima della deviazione a rete. Sembra un cambio di direzione, invece, al 55’, il Pescara raddoppia: Brugman riceve dalla destra e, con un tocco di prima, manda Pettinari in area, il goleador di Zeman anticipa Bergamelli sulla corsa e insacca la decima rete di stagione che vale il 2-0. La doppietta lo galvanizza e, al 60’, Pettinari innesca la terza rete: danza sulla palla e chiama l’inserimento di Mancuso, tiro da zero metri respinto da Marcone ma, a valanga, arriva Capone che trascina la sfera oltre la linea ed è 3-0. Grassadonia cerca il goal della bandiera sostituendo Vajushi con Morra e lo trova: appena entrato, si fa 30 metri in corsa sulla sinistra, si accentra, salta Fornasier e batte Fiorillo con la conclusione a incrociare. 3-1. Il trainer piemontese butta dentro anche Rocca e Ghiglione, ma è il Delfino a tenere scacco in attacco: Mancuso manca il bersaglio di una spanna al 71’ con un rasoterra diagonale al veleno, lanciato ottimamente da Brugman. Al 76’, poi, centra pienamente il palo, concludendo dall’ingresso centrale sullo scarico dell’inesauribile Capone. Zeman prova a chiudere col botto e mette dentro anche Del Sole, ma il tris basta alla rinascita del Pescara.

Risorge la squadra di Zeman, risorge la squadra zemaniana: tre reti, possesso palla in surplus, conclusioni a iosa e, senza guastare, difesa senza sbavature ad eccezione dell’unica rete incassata. Ad avercene sempre, il boemo supererebbe ogni test.

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