A dar voce ai disagi evidenziati nel mondo della Terza età dall’avvio della campagna di somministrazione di massa in Abruzzo – condizionata dall’attuale carenza di dosi sufficienti a coprire la maggior parte della popolazione ma anche da limiti organizzativi nella distribuzione – è la Cna Pensionati, che in una lettera inviata questa mattina al presidente della Regione, Marco Marsilio, ed all’assessore alla Sanità, Nicoletta Verì, chiede non solo a nome dei propri associati di rendere più «trasparente l’iter, i tempi e i luoghi dove saranno effettuate le vaccinazioni, tenendo presente la scarsa mobilità e le difficoltà che gli anziani”.
La presa di posizione dell’associazione presieduta da Franco Cambi è stata provocate dalle carenze organizzative evidenziate un po’ su tutto il territorio regionale – come da ultimo le file e i disagi documentati al porto turistico di Pescara – che rendono particolarmente difficile l’approccio alla vaccinazione per la popolazione più avanti negli anni, che per definizione è anche la più vulnerabile. Situazioni inaccettabili, a detta di Cambi, che «pur essendo a conoscenza delle difficoltà che incontra la sanità regionale nelle gestione delle problematiche della pandemia soprattutto per la mancanza di vaccini disponibili», nello stesso tempo non può «non rimarcare la disorganizzazione e la disinformazione che sta attraversando la popolazione abruzzese: sicuramente non c’è bisogno che le rammentiamo che il pericolo maggiore si annida e colpisce soprattutto le persone più vulnerabili e gli anziani sono quelli che stanno pagando più duramente». Da qui la richiesta ai vertici della Regione di «rendere trasparente l’iter, i tempi e i luoghi in cui avverranno le somministrazioni”.