Teramo, gli inquilini Erp scrivono a Marsilio: “anni di sofferenza”

Il comitato di volontariato Inquilini Erp di Teramo ha indirizzato una lettera al presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio.

“Il tempo sembra essersi fermato ai quei terribili giorni di fine 2016 quando il terremoto ci ha strappato via dalle nostre case, dagli affetti e dai ricordi, in tanti siamo stati costretti a cambiare abitudini di vita lontano dai quartieri e dalle persone care, abbiamo accettato silenziosamente, consci e speranzosi che un giorno prima o poi saremmo tornati a vivere nella stessa maniera sotto lo stesso tetto. A quasi sei anni da quei terribili giorni tutto ciò sembra purtroppo una lontanissima prospettiva, ormai rassegnati al pensiero che probabilmente niente o quasi tornerà ad essere uguale: tante cose, anche se non lo sono, ci sembrano fatalmente normali come le case in cui viviamo da allora, i pochi cantieri nati nei quartieri a dispetto dei tantissimi edifici danneggiati, le poche, pochissime attenzioni delle Istituzioni che avevamo in alcuni frangenti sperato vicine ai nostri problemi, la solitudine nell’affrontare mensilmente le difficoltà economiche legate ai noti ritardi dei pagamenti del Contributo per l’Autonoma Sistemazione.

A tutto ciò si unisce drammaticamente l’impossibilità ad avere informazioni che dovrebbero avere lo scopo di tranquillizzare le famiglie e dare loro certezze ma ci troviamo puntualmente di fronte al desolante silenzio degli Uffici della Regione con impiegati impossibilitati a rispondere o che, nella migliore delle ipotesi, non sono in grado di fornire notizie utili; l’assenza di un Ufficio con personale preposto ad informare i cittadini sulle date dei pagamenti, rappresenta l’aspetto più imbarazzante e irrispettoso nei confronti degli sfollati.

Crediamo fermamente nel rispetto, nella vita in generale ed in modo particolare nei confronti di persone che vivono un disagio con forza e tanta umiltà, quel rispetto che la politica tornerà a chiederci quando verrà il giorno di rieleggere i rappresentanti a capo delle stesse Istituzioni; sarà proprio in quel momento che ci ricorderemo di giudicare il loro operato in questi anni di sofferenza”. 

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