Sì agli spostamenti. Mentre l’Italia resta divisa in fasce di rischio, dal 26 aprile ci si potrà muovere tra regioni: liberamente se in zona gialla (anche per turismo), con un pass-mobilità se in zona arancione o rossa.
Il pass è un documento che attesta una di queste tre condizioni:
- L’avvenuta vaccinazione (con la seconda dose)
- La guarigione dal Covid-19 (da meno di sei mesi)
- Un tampone negativo (antigenico o molecolare)
Non è ancora stato chiarito se basterà un certificato semplice o rilasciato dalla Asl. Il pass anticipa quello europeo, al vaglio della Commissione Europea, che ha sottolineato il principio di non discriminazione “nei confronti delle persone non vaccinate”.
L’attuazione concreta del pass deve essere ancora definita e su questo è al lavoro il Comitato Tecnico Scientifico, mentre è attesa in settimana una cabina di regia tra Premier Draghi e maggioranza per discuterne le linee guida.
Uno dei primi temi da affrontare se il pass sarà cartaceo o in formato digitale, tra le opzioni quella di un tesserino magnetico ma anche la possibilità di inserire tutte le informazioni nella tessera sanitaria. Ma non sarà pronto prima di un mese “di certo entro l’estate” ha chiarito il ministro della Salute Speranza.
Il pass non servirà solo per la mobilità ma anche per poter partecipare a concerti ed eventi allo stadio.
Cosa cambia dal 26 aprile:
- Regioni gialle: saranno consentiti tutti gli spostamenti senza nessuna certificazione
- Regioni arancioni e rosse: per poter riprendere a circolare nei territori in questa fascia di rischio occorre attendere il pass, nel frattempo vale la regola di sempre ovvero che si abbiano comprovati motivi di lavoro, salute o necessità, sempre muniti di autocertificazione. In queste regioni non è consentito andare per turismo.