Roseto, Ciancaione: altro che populismo, il reddito di cittadinanza è misura di protezione sociale

“Roseto degli Abruzzi. “Non sono condivisibili gli attacchi su reddito di cittadinanza e populismo rivolti all’area progressista nell’ultimo consiglio comunale. Sono cose lontane dalla realtà”.

Non le manda a dire la consigliera Rosaria Ciancaione, capogruppo dei Liberi Progressisti, al consigliere Enio Pavone e agli altri rappresentati della maggioranza per il pensiero espresso nella seduta del 28 settembre riguardo ai percettori del reddito di cittadinanza e all’uso, a loro dire, strumentale che ne fa il M5S e tutta l’area progressista.

“Si parla in maniera impropria del reddito di cittadinanza”, sottolinea la consigliera, “si fa troppa politica sbagliata”.
A livello nazionale e locale le percentuali dei percettori del reddito di cittadinanza sono minime e fanno riferimento a coloro che hanno bisogno di tale aiuto, perché senza impiego o impossibilitati al lavoro.

A Roseto parliamo di 164 percettori di cui 152 convocati per sottoscrivere il patto per il lavoro. Di questi, 81 sono avviabili ai Progetti Utili alla collettività (PUC) per almeno 8 ore settimanali, aumentabili fino a 16. Poi altri 42 risultano esonerati al lavoro e 22 sono gli esclusi.
I percettori di RdC a Roseto rappresentano l’1,5 % della popolazione in attività lavorativa. “Sono dati minimi e si tratta di una misura di protezione sociale necessaria”, afferma la Consigliera, “nella nostra città possiamo solo trarne beneficio visto che, tra l’altro, non gravano sul bilancio comunale; poi, altra cosa è pensare di migliorare la normativa, a partire dalle ore di impiego nei progetti.
Davvero non capisco come sia possibile gridare al populismo, quando non si fa altro che applicare l’art. 38 della Costituzione che prevede misure di protezione sociale per chi ha più bisogno.

Reddito di cittadinanza e salario minimo sono risposte concrete ad esigenze della gente, altro che populismo, e il mondo progressista non può che occuparsene per essere a pieno titolo il punto di riferimento della tutela dei diritti e dei bisogni della collettività. La politica dedicata alla cura di interessi verso il mondo della finanza e dei grandi patrimoni non ci appartiene e tornando a Roseto non capisco come si possa gridare all’orrore quando ben 81 percettori del RdC potrebbero essere impiegati nei Puc, bloccati ormai da tempo”.

“L’Assessore Francesco Luciani ed il direttore del Centro per l’Impiego, secondo quanto letto sulla stampa, inizialmente su posizioni diverse”, conclude la consigliera, “si sono successivamente incontrati chiarendo l’intera vicenda, ma, non sappiamo ancora se i puc saranno avviati e quando.”

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