Alba Adriatica, pineta litoranea. Il sindaco replica: ecco come stanno le cose

Alba Adriatica. No alla campagna di disinformazione. No alle notizie fatte circolare, ad arte, tra le gente da persone che non conoscono la realtà dei fatti e che sembrano quasi voler ostacolare un obiettivo ben chiaro: la realizzazione del nuovo lungomare di Alba Adriatica.

 

Alla nascita del comitato pro-pineta, definito fantomatico, l’amministrazione comunale di Alba Adriatica replica seguendo due direttrici ben precise: una squisitamente politica, nella quale vengono rigettate le accuse di arroganza, prepotenza e di nemici dell’ambiente. Dall’altra, poi, c’è un supporto tecnico scientifico che lega idealmente il percorso, non certo iniziato oggi, di rigenerazione della pineta litoranea e del progetto, oramai in dirittura di lancio, del nuovo lungomare Marconi. Che ovvie ragioni è stato pensato proprio per riqualificare la pineta.

Sindaco e assessori, infatti, hanno tenuto una conferenza stampa per chiarire tutta una serie di aspetti legati alla riqualificazione del lungomare e sulla polemica, definita strumentale, sul presunto taglio di alberi nella pineta litoranea, per far posto alla “nuova” ciclabile nell’ottica del progetto di riqualificazione.
E per rinforzare concetti peraltro già espressi in precedenza, l’amministrazione comunale ha anche fatto intervenire Lorenzo Granchelli, presidente di Res Agraria, la società che dal 2008 si occupa delle attività di monitoraggio della pineta litoranea e del progetto di rigenerazione dello stesso polmone verde, finanziato nell’ambito del progetto Life. E il presidente di Legambiente Abruzzo, Marco Di Giuseppe.

Le analisi politiche. L’assessore all’ambiente Nicolino Colonnelli e il sindaco Antonietta Casciotti non hanno lesinato critiche nei confronti di chi sta alimentando una campagna di disinformazione sulla vicenda pineta, senza conoscere le carte, e facendo passare tra la gente informazioni false. “Come mai si svegliano ora”, ha chiosato il sindaco Casciotti, ” e viene il dubbio che tutto sia finalizzato, in maniera strumentale, nel bloccare il progetto del lungomare. Su questo non faremo passi indietro. Nel progettare il nuovo lungomare si è coniugato uno studio che va avanti da tempo, unendo socialità, sicurezza a tutela ambientale. Trovo inaccettabile strumentalizzare questa vicenda con informazioni non attendili. Quando ci si dimentica di quelli che sono i risultati in campo ambientale e il percorso progettuale avviato”.

E sotto questo aspetto, la giunta comunale ha annunciato un’assemblea pubblica per settembre e la possibilità, per i cittadini, a partire dal 1 agosto, di prendere visione e acquisire, negli uffici Iat, di tutte le relazioni tecniche sull’intervento sulla pineta. E sul piano progettuale due elementi sono stati ribaditi: la pineta non sarà ridotta ma ampliata e la pista ciclabile non realizzata con materiali eco-compatibili. Così come non è prevista l’eliminazione della rotonda Nilo, che sarà invece compresa in un’idea di ulteriore valorizzazione dell’area.

La pineta. Il tema più interessante, trattato durante la conferenza, è sta l’analisi dell’agronomo Lorenzo Granchelli su cosa prevede il piano di rigenerazione della pineta, che non più rinviabile, anche e soprattutto per tutelare il polmone verde nel lungo periodo.

E i numeri forniti da Granchelli sono emblematici: le piante che saranno sostituite (il termine abbattimento non è consono), sono 212 tra pino domestico e pino d’aleppo. Lo studio si è articolato sulla classe di vigore biologico e il rischio statico. Ben 76 sono piante già morte, mentre più di 100, dalle verifiche, hanno un vigore scarso e 30 sufficiente. E il 50% del patrimonio oggetto dell’analisi ha un rischio statico.

“Si tratta di sostiuire esemplari che hanno esaurito la loro funzione”, ha sottolineato Granchelli, “in un percorso che andava fatto a prescindere dalla riqualificazione del lungomare. Va ricostruita e ampliata la fascia di protezione verso il mare, non farlo ora significa perdere alberi nel corso degli anni. Le pinete artificiali, come quella di Alba Adriatica, hanno una capacità di auto-rigenerarsi praticamente nulla”.

Anche in questo caso i numeri sono di aiuto: nel 2008 la pineta litoranea era connotato da 1900 alberi, ora sono scesi a circa 1300 e il 30% del patrimonio è andato perso per alberi malati e caduti. “Intervenire ora”, ha detto Granchelli, ” significa tutelare e mantenere la pineta per le future generazioni”. D’altro canto nel 2021 sono stati abbattuti 121 alberi devitalizzati a dimostrazione di un percorso di riqualificazione soprattutto dalla fascia protettiva, più vicina al mare, che andrà fatta. E il percorso prevede un ampliamento dell’area verso il mare con nuove piantumazione di pini di circa 2 metri che poi cresceranno.

Alla conferenza stampa era presente anche il consigliere comunale di minoranza Giuliano De Berardinis, che ha posto dei quesiti al sindaco e all’agronomo e di fronte allo scenario prospettato  ha sottolineato le cose vanno comunicate meglio alla cittadinanza.

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