La chiamano Riserva Naturale del Borsacchio, istituita ufficialmente con provvedimento regionale, dopo la revisione dei confini, circa due anni fa. Interessa un lembo di costa e di aree sub collinari per un’estensione complessiva di circa 1150 ettari.
Manca però un organismo di controllo, di gestione, manca in sostanza il PAN, il Piano di Assetto Naturalistico. A dire il vero, l’organismo di controllo c’è ed è la stessa Giunta Comunale guidata dal sindaco Enio Pavone, in attesa delle nomine effettive di un CdA, ad occuparsi della Riserva Naturale del Borsacchio.
Nel frattempo l’area protetta resta solo sulla carta e con le cartacce. Anzi, coi rifiuti abbandonati dagli incivili, o trasportati dalle correnti marine (ma è sempre la mano dell’uomo a sporcare l’ambiente). Sì, perché la fascia litoranea che va dalla foce del torrente sino all’altezza della proprietà Rossi a Cologna Spiaggia, è trascurata. D’accordo, si dirà che adesso non è estate, non è la stagione dei turisti, degli ombrelloni, delle sdraio, della gente al mare.
Ma questo non significa lasciare la spiaggia in certe condizioni, squallide, che danno il senso dell’assoluto abbandono. Plastica, cartacce, bottiglie, piccoli cumuli di spazzatura prodotta e lasciata sull’arenile in occasione di qualche bivacco, risalente alla scorsa estate. Siamo a dicembre, anzi, siamo a ridosso del 2015, e gli scarti dell’essere umano zozzone sono ancora lì. Chiaro, le responsabilità sono tutte di questi maleducati, sporcaccioni, incivili (gli aggettivi non sono a caso).
Ma l’organismo che dovrebbe controllare e tutelare la Riserva cosa fa nel frattempo? Se la gestione è nelle mani della Giunta Comunale, quale strategia intende adottare per risolvere il problema? Intanto, appare inevitabile che come prima cosa bisogna pulire la spiaggia, lungo un tratto di circa 3 chilometri. Portare via quei cumuli di rifiuti lasciati sulla sabbia, prima che una mareggiata possa inghiottirli di nuovo e scaricarli altrove. Anche perché in occasione delle festività natalizie c’è sempre qualche turista che ama trascorrere il periodo di vacanze da queste parti. E non è bello presentare un simile biglietto da visita.
Altra cosa da fare, intensificare i controlli e far pagare agli incivili le loro cattive abitudini con i lavori socialmente utili, risarcendo la collettività con la pulizia delle strade, dei marciapiedi, dei canali di scolmo delle acque piovane. Un’idea che ci può stare…