“Comprendo e capisco anche tutte le ragioni legate alla difficoltà di intervenire, soprattutto quando c’è chi rifiuta l’aiuto. Però qualcos’altro potrebbe più agevolmente essere fatto, da subito: il ripristino del decoro dei luoghi. Sono convinto che una condizione del genere la città Pescara non la meriti, né quelli che vivono lì sotto né quelli che semplicemente ci passano”.
“La rimozione dei copertoni di auto (cercando di risalire alla responsabilità del gesto), una riqualificazione igienico sanitaria dell’area, anche un intervento cromatico di estetica oltre che poi una pulizia periodica, con sfalcio erba e rimozione dei rifiuti, e forse anche il posizionamento di alcuni bagni chimici, renderebbero questo luogo sicuramente più civile”, consiglia Odoardi.
“La mia era solo una riflessione personale ma se si vuole mantenere il collegamento con la mia appartenenza a Pescara Bici, come ha fatto l’assessore, segnalo allora che l’Associazione ha avuto modo di ripulire circa 700 m di pista ciclabile abbandonata che collega il Ponte Flaiano fino al Ponte delle Libertà. A prescindere da questo dato, la manutenzione dovrebbe costituire sempre parte integrante del progetto e non essere solo una appendice temporale a scadenza, pena il degrado dei luoghi e la qualità di quanto offerto”.