Akira Kurosawa

Si celebra oggi il centesimo anniversario di Akira Kurosawa, celebre regista, sceneggiatore e produttore cinematografico giapponese. 

Akira nacque infatti il 23 marzo 1910 ad Omori, nell’area metropolitana di Tokyo in Giappone.

Kurosawa è stato sicuramente il più grande cineasta giapponese, un regista,

 

di quelli destinati a cambiare la storia del cinema, capace di influenzare, grazie al suo eclettismo, fortemente la storia del cinema. Akira Kurosawa è uno dei primi registi ad utilizzare più macchine da presa per le sua produzioni, dando così valore al montaggio e alla post produzione. Introduce inoltre nei suoi film il teleobiettivo, e rivolge un’attenzione quasi maniacale allo studio della scenografia.

Akira si avvicina al cinema grazie al fratello maggiore Heigo Kurosawa, persona straordinariamente colta e anticonformista, che si guadagnava d a vivere facendo il ‘benshi‘, (commentatore di film muti).

In seguito Kurosawa conosce il regista Kajiro Yamamoto, che coglie in lui una grande cultura, e lo prende come suo assistente.

Nel 1942 Kurosawa dirige il suo primo film, Sugata Sanshiro. La gran parte dei film di Akira Kurosawa sono ambientati nel periodo feudale dell’Impero Giapponese e traggono ispirazione (più o meno libera) dalle opere di Shakespeare.

Solo nel dopoguerra, Akira comincia a farsi conoscere con i film che rimarranno nella storia del cinema, girando nel 48 L’angelo ubriaco, primo capolavoro di Kurosawa. Kurosawa affermò “In questo film ho scoperto me”, ma in realtà fu il pubblico a conoscere con questo capolavoro questo grande maestro. Seguirono i film Il duello silenzioso, Cane randagio e Scandalo.

Nel 1951, Rashomon, (una profonda riflessione sulla natura umana e ritratto della soggettività della verità) vince il Leone d’oro a Venezia, e l’Oscar come miglio film straniero. Non fu l’unico Oscar di Akira che nel 1989 ricevette l’Oscar ad honorem alla carriera.

Filmografia Akira Kurosawa

  • Sugata Sanshiro (1943)
  • Spirito più elevato (Ichiban utsukushiku) (1944)
  • Sugata Sanshiro – Parte seconda (Zoku Sugata Sanshiro) (1945)
  • Quelli che camminavano sulla coda della tigre (Tora no o fumu otokotachi) (1945)
  • I costruttori di domani (Asu o tsukuru hitobito) (1946)
  • Non rimpiango la mia giovinezza (Waga seishun ni kuinashi) (1946)
  • Una meravigliosa domenica (Subarashiki nichiyobi) (1947)
  • L’angelo ubriaco (Yoidore tenshi) (1948)
  • Il duello silenzioso (Shizukanaru ketto) (1949)
  • Cane randagio (Nora Inu) (1949)
  • Scandalo (Shubun) (1950)
  • Rashomon (1950)
  • L’idiota (Hakuchi) (1951)
  • Vivere (Ikiru) (1952)
  • I sette samurai (Shichinin no samurai) (1954)
  • Testimonianza di un essere vivente (Ikimono no kiroku) (1955)
  • Il trono di sangue (Kumonosu-jo) (1957)
  • I bassifondi (Donzoko) (1957)
  • La fortezza nascosta (Kakushi toride no san-akunin) (1958)
  • I cattivi dormono in pace (Warui yatsu hodo yoku nemuru) (1960)
  • La sfida del Samurai (Yojimbo) (1961)
  • Sanjuro (Tsubaki Sanjuro) (1962)
  • Anatomia di un rapimento (Tengoku to jigoku) (1963)
  • Barbarossa (Akahige) (1965)
  • Dodes’ka-den (1970)
  • Dersu Uzala – Il piccolo uomo delle grandi pianure (Dersu Uzala) (1975)
  • Kagemusha – L’ombra del guerriero (Kagemusha) (1980)
  • Ran (1985)
  • Sogni (Yume) (1990)
  • Rapsodia in agosto (Hachi-gatsu no kyoshikyoku) (1991)
  • Madadayo – Il compleanno (Madadayo) (1993)

Google ovviamente non dimentica così di ricordare questo indimenticabile regista dedicandogli uno dei suoi Doodle.

Curiosità:
La parola “Google” deriva da googol.

Googol è un numero intero esprimibile con 1 seguito da 100 zeri, pari cioè a 10 alla 100 o 10.000 decaexilioni.

Il termine è stato ideato e divulgato dal matematico americano Edward Kasner nel 1938 nel suo libro Matematica e immaginazione, per illustrare la differenza tra un numero enorme e l’infinito, ma il termine gli è stato suggerito dal nipotino di 9 anni Milton Sirotta, che ne faceva uso per indicare un numero tanto tanto grande.

Googol però è stato trasformato da Larry e Sergey in Google, semplicemente per un errore di trascrizione al momento dell’acquisto del dominio www.google.com.
Il giorno dopo, quando i due ragazzi scoprirono che Googol non si scriveva google, furono per un attimo tentati di correggere la cosa, ma si dissero che tutto sommato… Google era un bel nome e decisero così di tenerlo.
Il termine viene inoltre associato con un gioco di parole alla parola “binocolo” (in inglese goggles).

 

 

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