Pescara. La Giunta regionale dà parere negativo al Ministero dell’Ambiente, in ordine alla Piano ricerca e produzione degli idrocarburi nell’Adriatico, proposto dalla Croazia. Ne ha dato notizia il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, al termine della riunione odierna dell’Esecutivo a Pescara. La consultazione della Regione Abruzzo si è svolta nell’ambito della procedura di Vas.
“Il parere negativo – si legge nella delibera – è stato espresso ritenendo che l’attuazione del Piano in esame, che pianifica in tutta la porzione di Mare Adriatico croato esecuzioni di rilievi sismici e perforazioni esplorative, finalizzate alla ricerca di idrocarburi, determinerà rilevanti impatti negativi sull’ambiente marino dell’intero spazio Adriatico, con ripercussioni anche per la Regione Abruzzo”.
Altre motivazioni che vengono addotte dall’Esecutivo regionale, a sostegno delle ragioni del no, anche la coerenza di tali attività di ricerca con le direttive europee sullo sviluppo ecocompatibile dell’ambiente marino.
Si legge ancora nella delibera: “La strategia di ricerca degli idrocarburi nell’Adriatico risulta antitetica rispetto alla strategia europea volta allo sviluppo delle energie rinnovabili e ad una crescita sostenibile intelligente e solidale, che favorisca un’economia basata su un nuovo sistema energetico rinnovabile, in grado di contrastare i fenomeni del cambiamento climatico”.
In conclusione, l’attuazione del Programma croato comporterebbe “rilevanti impatti negativi sull’ambiente marino del Mare Adriatico, con ripercussioni anche per l’Abruzzo”.
La risposta di Febbo e Sospiri (Forza Italia)
“Sono sempre più palesi le contraddizioni e le ipocrisie a cui ci sta abituando questo Governo regionale ma a preoccupare per il futuro della nostra regionale è soprattutto la doppia faccia del Pd sul tema ambientale”.
E’ quanto dichiarano il Presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo e il Capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Sospiri che spiegano: “Ci fa piacere che il Presidente D’Alfonso e la Giunta regionale abbiano parere negativo al ministero dell’Ambiente, in ordine alla Piano ricerca e produzione degli idrocarburi nell’Adriatico proposto dalla Croazia ma avrebbe dovuto impegnarsi allo stesso modo per difendere la sua regione. Non possiamo dimenticare le clamorose omissioni della Regione che in questi mesi hanno confermato la sufficienza con la quale si sta affrontando il tema della petrolizzazione e dello sviluppo della nostra regione, salvo poi provare a raccontare un’altra verità ai cittadini abruzzesi.
Vogliamo ricordare in primis l’assenza al tavolo Via nazionale sia per Ombrina sia per Elsa 2 e già questo sarebbe una prova inconfutabile. Ma riecheggiano ancora le dichiarazioni del Premier Albanese ricevuto con tutti gli onori a Pescara che ha detto chiaramente che il suo governo avrebbe dato il proprio assenso alle perforazioni; inoltre più volte abbiamo denunciato le prese di posizione da parte di illustri esponenti del Pd e in particolare del trio formato dall’ex Ministro della Repubblica, Cesare Damiano, dal deputato della provincia di Chieti Maria Amato e dall’ex sindaco di Cupello Angelo Pollutri che sulla petrolizzazione avevano dichiarato la loro apertura così come ha fatto recentemente un altro big come Romano Prodi nel corso di un’intervista al Corriere della Sera (“Sì al petrolio nell’Adriatico”). La stessa posizione condivisa tra l’altro dal sindaco di Ortona Vincenzo D’Ottavio. Ma soprattutto la deriva petrolifera ha il pieno consenso del Premier Renzi che con il decreto Sblocca Italia ha trasferito le competenze al Governo nazionale”.
“Sulle contraddizioni di questo Governo regionale in tema ambientale – concludono Febbo e Sospiri – potremmo continuare all’infinito: l’ultima in ordine di tempo riguarda l’autorizzazione concessa per i lavori dell’elettrodotto Gissi-Larino-Foggia. Altro che “rilevanti impatti negativi sull’ambiente”! Ma quando la finirà D’Alfonso di raccontarci bugie?”.