Vertenza Mercatone Uno, Cisl: ‘futuro incerto per i lavoratori’

Pineto. La Fisascat esprime forte preoccupazione per il futuro dei circa 1.300 lavoratori e dei tanti collaboratori con contratto di associazione in partecipazione  impiegati in 34 dei 72 negozi complessivi che costituiscono la rete commerciale di Mercatone Business. I 34 punti vendita in parola, per i quali la competente sezione fallimentare del Tribunale di Bologna ha dato il proprio nullaosta per l’attività di svendita speciale, possono essere considerati i meno performanti e, perciò, a maggior rischio rispetto alla continuità.

“In Abruzzo la vertenza della società Mercatone uno coinvolge circa 130 lavoratori e lavoratrici nelle filiali di Colonnella, Pineto e Sambuceto, – hanno dichiarato Leonardo Piccinino Segretario Generale FISASCAT Abruzzo Molise, categoria che segue i dipendenti diretti della società e Fabio Benintendi, Segretario Generale FELSA Abruzzo Molise, categoria che segue i lavoratori in associazione”.

Formalmente la svendita speciale di merce e articoli a “bassa rotazione” inizierà da sabato 21 marzo e si protrarrà  sino a domenica 26 aprile: si tratterebbe, a detta della direzione aziendale di M. Business, di “una delle misure finalizzate ad un incremento delle vendite e del fatturato per quei negozi che hanno subito un crollo di circa il 40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”.

Nel dettaglio i punti vendita della M. Business S.r.L. coinvolti nelle iniziative di questa fase di svendites ono: Mappano, Brandizzo, Romagnano, Genola, Albenga, Serravalle Scrivia, Pombia, Castegnato, Tavernerio, Pessano, Verdello, Curtarolo, Reana del Royale, Carrè, Tribano, San Giorgio di Piano, Carini, Sorbara, Misterbianco, Brindisi, Francavilla Fontana, Mirabello Eclano, Arzano, Roma, Viterbo, Pineto, Sambuceto, Magione, Fiorenzuola, Parma Via Fleming, Rimini Nord, Coriano, Cascina e Lucca.
“Riteniamo essenziale far presente che negozi interessati dalla svendita speciale, essendo quelli connotati da maggiori criticità, sono, verosimilmente, i punti vendita non ricompresi nel perimetro oggetto dell’interessamento dei potenziali acquirenti con i quali M. Business Srl sta da tempo interloquendo – ha commentato il segretario nazionale della Fisascat Vincenzo Dell’Orefice – Per i lavoratori di queste unità commerciali, per le quali appare dunque più incerto e critico il futuro nell’ambito di un contesto aziendale già di per sé precario, occorrerà dunque ragionare sui possibili scenari occupazionali e sulle garanzie previste dall’ordinamento in materia di ammortizzatori sociali attivabili”.

Dell’Orefice ha espresso perplessità anche sulle sorti delle centinaia di associati in partecipazione impiegati da Mercatone Business nella rete vendita. “In questa vertenza gli associati in partecipazione rappresentano i lavoratori più esposti e vulnerabili; il rischio di perdere l’occupazione per, queste persone, fa il paio col non poter contare su alcun ammortizzatore sociale”.

“Concordiamo con le preoccupazioni espresse da Vincenzo Dell’Orefice, perché questa vertenza avrà delle ripercussioni occupazionali pesanti anche in Abruzzo e in modo particolare per i collaboratori con contratti in partecipazione impiegati nei tre punti vendita abruzzesi, che rischiano di perdere il lavoro senza poter accedere su alcuna forma di tutela legata ad ammortizzatori sociali. È importante che la Regioni intervenga immediatamente e che, in particolare, l’Assessore Lolli, riconvochi un tavolo con le parti sociali ed aziendali necessario a trovare le opportune soluzioni in favore dei circa 130 lavoratori abruzzesei”, concludono Piccinino e Benintendi.

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