È una svolta importante quella raggiunta da un pool di ricercatori nell’ambito di una tipologia di tumore specifica definita in preoccupante aumento. Di che cosa si tratta.
Sono tante le forme di cancro esistenti, purtroppo. Ma nei confronti di alcune la ricerca medica e scientifica ha compiuto dei progressi enormi. Grazie a macchinari sempre più avanzati ed a medicinali via via più efficaci, le percentuali relative al raggiungimento di una guarigione sono diventate più alte. Ed i tempi entro i quali ridurre la malattia si sono invece abbassati. In tal senso giunge ora la notizia di un ritrovato importante. Una forma di cancro ben specifica può essere individuata con tempi tali da potere predisporre tutto il necessario per un percorso terapeutico che possa essere il più agevole possibile.
Il tutto avviene con estrema semplicità. E prima d’ora non era così, con questa tipologia di malattia. Il nuovo metodo, messo a punto dall’Istituto Europeo di Oncologia di Milano assieme alla collaborazione della Fondazione Airc, dell’Agenzia internazionale per ricerca sul cancro (Iarc) di Lione e di altri enti, garantirà quella tempestività che in non pochi casi può risultare decisiva nel salvare la vita di un paziente.
Quali sono i sintomi del tumore orofaringeo?
I segnali della presenza di un tumore della faringe riguardano la persistenza di mal di gola, disfagia, odinofagia, difficoltà di articolazione ed otalgia. Con anche la presenza di una massa tendenzialmente cistica al collo. Alcune tipologie di tumore orofaringeo possono essere indotte da una infezione da Papillomavirus umano (Hpv). Ed il metodo appena scoperto richiede una semplice raccolta di campione di saliva dopo un banale gargarismo.
Compiere i dovuti esami su questo campione potrà eventualmente confermare la presenza della malattia ed iniziare subito il necessario per curare la malattia. Questo test è in grado di evidenziare con facilità la eventuale presenza dell’Hpv. Il Papilloma virus è ritenuto il principale responsabile di neoplasie e carcinomi orofaringei.
Tra l’altro patologie di questa categoria sono indicate come sempre più crescenti di numero in Occidente. La ricerca sull’efficacia di questo metodo è cominciata nell’ormai lontano 2015. Finalmente è giunto ora ad una conclusione favorevole, che sicuramente darà nuovi sbocchi positivi per potere curare i tumori orofaringei da Papilloma virus.
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Che cosa succede se si ha il papilloma virus?
Il metodo non è invasivo e costa anche poco. Inoltre la sua attendibilità è indicata come molto alta. È proprio l’ideale per potere procedere con delle diagnosi precoci. Ma gli studi non finiscono qui. Faranno seguito degli ulteriori approfondimenti, tra cui la validazione del test salivare preventivo contro tumori orofaringei da Hpv in osservazioni più ampie.
Tutti gli esperti medici e le principali istituzioni sanitarie nel mondo, a partire dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ricordano come la diagnosi precoce faccia aumentare le probabilità di guarigione. Le osservazioni degli autori di questo studio hanno coinvolto 132 individui malati di tumore dell’orofaringe.
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I test salivari ai quali ognuno è stato sottoposto hanno fornito effettivamente indicazioni utili per scovare la presenza di Hpv 16. Che è il ceppo di Papilloma virus più diffuso e letale. Per questi test non servono tamponi o aghi ma il solo compiere un semplice gargarismo.
